Quanto prima la famosa Encyclopaedia Britannica renderà disponibile alla consultazione gratuita tutto il contenuto dei suoi 32 volumi nel proprio sito Web. “Vogliamo diventare la fonte d’informazione e di conoscenza più valutata e seguita del mondo online,” ha spiegato il vicepresidente del marketing della Britannica. Eliminando anche l’attuale modalità pay-per-view per la consultazione su Internet, le entrate dovrebbe arrivare, com’è ormai d’obbligo ovunque, dagli inserzionisti pubblicitari. Si tratta, meglio, di passare dal modello classico basato sulla vendita dei volumi cartacei e dei CD-ROM (che proseguirà come di consueto, pur se presumibilmente più in ambiti quali biblioteche e università) ad un nuovo contesto mirato a capitalizzare sulle impeccabili credenziali della Britannica, incluso un sito in grado di attirare tanti navigatori e relativa pubblicità.
La britannica è stata fondata 231 anni or sono, e la sua forza-lavoro è stata drasticamente ridotta dal massimo storico del 1989 (2.300 impiegati) agli attuali 350. Secondo alcuni esperti, questa mossa è “too little, too late”, ma altri giurano sul fatto che il marchio dell’Encyclopaedia Britannica è ben più noto di nomi quali Microsoft, Amazon o America Online quando “si tratta di cercare informazioni assolutamente affidabili e garantite.”