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Grandi storie in scena al TOC 2013 di Bologna

25 Marzo 2013

Grandi storie in scena al TOC 2013 di Bologna

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La sensazione che le idee più chiare nell'editoria digitale siano quelle dell'editoria per ragazzi, dove le cose sono cambiate.

L’editoria per ragazzi (mercato raddoppiato nell’ultimo anno) è il posto giusto in cui guardare per cogliere le maggiori tendenze di lungo periodo: capire che lettore sarà chi consuma i primi contenuti digitali adesso.

Il TOC Bologna 2013, ad esempio, mi ha insegnato che nel giro di un anno le cose sono cambiate profondamente. Il segnale più importante: non è più possibile dire che in questo settore chi paga e sceglie (gli adulti) e chi legge (i bambini) sono sempre persone diverse.

I bambini oggi sanno quello che vogliono, lo chiedono, scelgono e potenzialmente comprano in prima persona: sul tablet dei genitori, oppure sul loro. Significa doversi confrontare con un’esperienza utente particolarmente complessa. Se si considerano tutti i punti di contatto con il prodotto (dalla scoperta all’acquisto, dalla fruizione alla conversazione che – si spera – segue) ci si accorge che la fruizione è collettiva, famigliare. C’è da tenere in considerazione non solo molte esigenze, ma le esigenze di molti, spesso diverse.

iPad è sempre più centrale su apprendimento e intrattenimento. La causa è l’esperienza utente complessiva dell’ecosistema: acquisto, fruizione, utilizzo. Che sia la più semplice, fluida e integrata conta, specialmente se buona parte degli utenti ha meno di dieci anni.

Inoltre certi prodotti – interattivi, multimediali, al confine tra narrazione, gioco e apprendimento – oggi danno il meglio come applicazioni native. ePub 3 e HTML5 – al netto degli ammonimenti di Bill McCoy – non sono considerati valide alternative. Distribuire i propri contenuti come applicazioni significa – comunque – trovarsi in un mercato molto competitivo e accontentarsi di margini piuttosto bassi: il 56 percento delle applicazioni è scaricabile gratuitamente, il 90 percento costa meno di 5,99 dollari, il 46 percento meno di 99 centesimi.

Bisogna operare consapevolmente, darsi obiettivi chiari, sfruttare la tecnologia per offrire risposte reali e soprattuto parlare con i potenziali utenti, conoscere i loro desideri. Servono contenuti adatti e capacità finanziarie per sostenere investimenti adeguati, oltre a un grande sforzo di comunicazione: ma – soprattutto – servono grandi storie, indispensabili per costruire prodotti di altissima qualità sotto ogni punto di vista.

App a parte, il mercato dei contenuti digitali per ragazzi sembra trovarsi a suo agio nell’era post book. Le case editrici lavorano per costruire brand – una serie, un autore, un personaggio – in cui immergere i propri utenti, costruiscono strategie ad ampio spettro utilizzando ogni canale possibile: tipologie di prodotto, distribuzione, fruizione, comunicazione.

Proprio intorno al prodotto si sviluppa una delle riflessioni più interessanti. I tre anni trascorsi dal lancio di iPad hanno dato il via a una – lenta – interiorizzazione dei metodi di product management tipici dello sviluppo software. Finalmente le domande poste sono quelle giuste. La più importante di tutte: perché? Il fatto che la tecnologia lo consenta è una ragione sufficiente per farlo? Interessante la riflessione di Paolo Canton, editore di Topipittori, che sottolinea questi interrogativi, e aggiunge:

La sensazione che resta addosso è che l’editoria per ragazzi detti l’agenda per tutti, adulti compresi: contenuti prodotti e distribuiti a seconda delle diverse esigenze, centralità dell’esperienza utente, accresciuta consapevolezza sulla concezione e lo sviluppo dei prodotti, lo sguardo lucido di chi sa che non c’è una soluzione buona per tutti. Questo è il modo migliore di fare le cose – qui, nel presente – sapendo che nessuno è in grado di offrire un modello risolutivo, capace di mantenersi efficace e immutato per altri 400 anni.

Resta una certezza: che le grandi storie sono importanti – anzi, fondamentali – e che lo saranno sempre.

L'autore

  • Ivan Rachieli
    Ivan Rachieli, 30 anni, laurea in letteratura russa, master in editoria. Ha lavorato in GeMS con gli ebook, e in ZephirWorks con le applicazioni web. Un giorno mollerà tutto e se ne andrà sul lago Bajkal, per dedicarsi finalmente alle cose serie, come ad esempio la caccia col falcone. Se avete voglia di conoscerlo meglio, potete fare due chiacchiere con lui su Twitter @iscarlets o leggere il suo blog.

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