Un servizio male accolto dagli editori americani ed europei che si propone di digitalizzare 15 milioni di lavori e renderli accessibili direttamente sul Web, questo è Google Print, il progetto faraonico lanciato da Google.
La versione beta di questo servizio ha dunque visto la luce da circa una settimana, permettendo di valutare le possibilità di questo nuovo servizio online: la ricerca semplice permette di visualizzare l’elenco dei lavori che contengono le parole chiave inserite, tenuto conto che tale ricerca è realizzata sull’integrità del testo. La copertina, il sommario e l’eventuale indice del libro sono disponibili per la consultazione, così come è possibile effettuare una nuova ricerca all’interno del lavoro scelto. Se quest’ultimo è soggetto a diritti d’autore, Google Print propone la consultazione di tre pagine soltanto, mentre i lavori pubblici sono proposti integralmente.
Naturalmente, l’utente dispone di link verso i siti partner che propongono in vendita tali libri e potrà anche localizzare la biblioteca più vicina in possesso di tale opera.
Ma, nonostante tali servizi, Google Print è lontano dall’essere amato: se è riuscito a convincere le biblioteche delle prestigiose università del Michigan, di Harvard, di Stanford e di Oxford, si è però trovato a confrontarsi con la resistenza di diversi soggetti, americani ed europei. Adesso che è online sarà più facile valutarne i reali effetti e prendere, eventualmente, i provvedimenti necessari.