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Google lancia il Click to Call

16 Dicembre 2005

Google lancia il Click to Call

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Il motore di ricerca propone un nuovo servizio per mettere in contatto gli utenti con gli inserzionisti pubblicitari via telefono

Google sta mettendo a punto un servizio pubblicitario chiamato Click to Call, che permette agli inserzionisti di contattare telefonicamente gli utenti per comunicare loro informazioni commerciali.

Ciccando semplicemente sull’apposita icona, vicino ai link sponsorizzati, i navigatori potranno inserisce il proprio numero telefonico e ricevere gratuitamente informazioni commerciali via telefono.

Il motore di ricerca conserverà i numeri degli utenti sui propri server per 4 mesi, senza però consegnarli direttamente agli inserzionisti. Non potranno così visualizzarli direttamente, ma potranno utilizzarli per contattare i potenziali clienti, approfondendo le informazioni sui propri prodotti e servizi.

Solo in caso di una richiesta esplicita dei navigatori, Google potrà invece comunicare il numero di telefono alle aziende inserzioniste.

In questo modo il contatto commerciale rispetta e tutela pienamente i diritti di privacy degli utenti.

Con l’introduzione di questa forma pubblicitaria nasce anche un nuovo sistema di remunerazione per i link sponsorizzati: dal cost per click si passa al cost per call. Ogni inserzionista pagherà a Google una tariffa per i propri annunci, sulla base del numero di chiamate effettuate. Naturalmente il Click to Call è gratuito per gli utenti.

Un’evoluzione naturale della nuova forma di annunci potrebbe essere il Click to Call tramite VoIP, ma non sono ancora stati rivelati i dettagli sulle intenzioni della società di Mountain View per il futuro del servizio.

Google non è stato il primo a lanciare questa nuova formula. L’idea era già stata presa in considerazione da Ebay, che, dopo l’acquisizione di Skype, intendeva realizzare un servizio simile.

Anche Yahoo! ha preceduto Google e ha lanciato il Click to Call la scorsa estate in Gran Bretagna; altre piattaforme blog avevano sperimentato un’iniziativa simile, però sempre in versione beta. AOL l’ha già introdotto lo scorso aprile, attraverso Ingenio.

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