Tecnologie native o web, a cosa vi affidereste per sviluppare la vostra applicazione per il mondo dei dispositivi portatili? Non voglio proporvi l’ennesima contrapposizione tra i due mondi. Anche perché penso sia un contrasto che non ha ragion d’essere: la scelta dello strumento tecnologico parte da una analisi del problema e dalle proprie abilità.
Tuttavia fino a pochi mesi fa si poteva dare per assodato un fatto incontrovertibile. Un’app che interagisca con l’hardware dovrà fare ricorso a tecnologie native, ad esempio per restituire una risposta all’utente utilizzando la funzionalità di vibrazione. Ed ecco la notizia di una Vibration API apparsa su hacks.mozilla.org (il precedente nome di Vibrator API aveva scatenato una serie di spiacevoli doppi sensi):
The idea with the Vibration API is to be able to give the user a notification, in a game or other use case, by telling the device to vibrate
Ancora oggi, nel caso in cui sia necessario sfruttare le funzionalità hardware di uno smartphone, una applicazione nativa risulterà più stabile e robusta. Tuttavia non avrei mai immaginato di poter controllare lo stato della batteria attraverso JavaScript, cosa oggi possibile!
Le tecnologie della piattaforma web hanno finora dimostrato di sapersi trasformare rapidamente; questo è quanto sta accadendo ancora una volta per quel necessario processo di adattamento richiesto dall’esplosione dei dispositivi portatili: il web continua a confermarsi un ecosistema in costante beta!