Gli Internet Service Provider anglosassoni sono contrari a vestire i panni di controllori del traffico online. L’Internet Service Providers Association ha accolto malamente la proposta di legge anti-P2P che prossimamente sarà dibattuta nel Parlamento di Londra.
Secondo gli ISP, al momento, non solo sussisterebbero ostacoli legali – correlati al 2002 E-Commerce Regulations – ma anche limiti tecnici che non consentirebbero di discernere il traffico P2P illecito da quello legale.
Il problema del controllo del traffico però sussiste. «Ogni ISP che non interviene sulla gestione del traffico è destinato a scomparire», ha commentato Gavin Johns, direttore del net management di Epitiro. Secondo gli esperti infatti sono in continuo aumento il numero dei servizi, come VoIP e streaming video, che hanno bisogno di una banda minima per funzionare.
«Ciò che cambia è il livello di impatto sugli utenti e il modo in cui i provider lo comunicano, dettagliando gli ambiti interessati», ha dichiarato Andrew Ferguson di Think Broadband. «La gestione del traffico ha una pessima reputazione perché in molti casi è utilizzata per mantenere bassi i costi della banda passante dei provider, senza alcun rispetto per le esigenze dei consumatori».