Google inaugura l’anti Second Life. Si chiama Lively e permette di creare ambienti di discussione in 3D personalizzati. Nulla di nuovo, secondo Dario Salvelli, che vede nel progetto di Google una semplice chat a tre dimensioni. I Googlisti descrivono i micromondi di google, fumettosi e dotati di stile particolari. Ed evidenziano alcune caratteristiche di apertura verso altre applicazioni, con una punta di rammarico per la sola compatibilità Windows. Tecnocino, invece, si concentra sugli aspetti strutturali e paragona l’idea di Google a «un instant messenger privato 2.0».
Anche oltreoceano il lancio di Lively fa discutere; da Mashable scopriamo che l’applicazione arriva dal famoso 20% di tempo da dedicare a progetti personali, e che l’obiettivo di Google è quello di integrare il grafo sociale di chi lo utilizza. Un’idea non certo originale, secondo GigaOm, che commenta «sounds like the 800 lbs. gorilla is just saying, “Me too.”». Techdirt fa un piccolo esperimento, pubblicando due post dal parere diametralmente opposto. Da una parte Mike Ho, certo che Lively seguirà le orme di Gmail e degli altri successi di Google; dall’altra Mike Masnick, che invece pensa che Google non abbia le idee chiare su quel che vuol fare del progetto.
Gli altri temi del giorno:
A quanto pare, gli studenti americani, non considerano quella delle mail e delle chat vera scrittura. Lo osserva il blog del Mestiere di Scrivere.
Akille ricorda le sigle di Goldrake. In particolare una, in inglese, molto meno conosciuta della celeberrima Ufo Robot.