Il 22 maggio scorso Ethernet ha compiuto quattro decenni di vita, affermandosi come protocollo standard di fatto per le reti locali (LAN) e geografiche (WAN), compreso tutto quanto si trovi a metà strada.
Oppure il quarantennale potrebbe ricorrere tra sei mesi, se si preferisse contare dalla prima implementazione concreta del protocollo come fa David Boggs, collaboratore di Bob Metcalfe al Palo Alto Research Center Xerox, invece che considerare data di nascita il memorandum di Metcalfe stesso, il quale descrisse il 22 maggio 1973 per la prima volta lo schema della rete. Come sottolinea l’associazione per gli standard IEEE,
Ethernet è maturata negli ultimi quattro decenni nel proprio ruolo di base per lo standard IEEE 802.3, che specifica i livelli di rete fisico e di software di basso livello, e oggi è il fondamento per il mondo delle comunicazioni ad alta velocità. Con oltre 1,2 miliardi di porte dispiegate nel solo 2012, Ethernet figura ai primi posti tra le tecnologie che impattano sulla vita quotidiana a livello globale.
Il concetto originale elaborato in due anni di ricerca dal team di Metcalfe prevedeva la capacità di collegare 255 computer a distanza di un miglio con una velocità massima teorica di 2,94 megabit per secondo. Questo dato oggi potrebbe passare per una discreta connessione cellulare 3G, mentre è allo studio Terabit Ethernet, che attorno al 2015 significherà una capacità di dati trecentomila volte maggiore.
Non deve ingannare l’assenza – per ora almeno – di connettori Ether Network (il nome originale) da telefoni intelligenti e computer ultrapiatti: se fosse per il mercato degli switch Ethernet, non ci sarebbe traccia di crisi economica e, se i terminali cercano connessione prevalentemente via radio, lo fanno dentro una infrastruttura dove ripetitori, server, datacenter sono legati più che mai a connessioni via cavo.
Perfino al Polo Sud, dove è in funzione una rete Ethernet sottoposta a temperature che possono arrivare a -69 centigradi. Il wireless conta, Bluetooth e Wi-Fi sono ubiqui, ma la libertà di lavorare il più possibile senza cavi la dobbiamo a un cavo nato quarant’anni fa e ancora più che mai giovane.