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Ginger: non basta l’idea, è la realizzazione che conta

05 Dicembre 2001

Ginger: non basta l’idea, è la realizzazione che conta

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Abbiamo ricevuto una lettera da un nostro lettore che riteniamo interessante. Esprime un suo punto di vista su Ginger, dopo aver letto gli articoli di Roberto Delpiano e Davide Pellegrino …

Abbiamo ricevuto una lettera da un nostro lettore che riteniamo interessante. Esprime un suo punto di vista su Ginger, dopo aver letto gli articoli di Roberto Delpiano e Davide Pellegrino pubblicati ieri

Egregio Dott. Pellegrino,
ho appena finito di leggere il suo articolo su Ginger che segue a ruota la descrizione del prodotto fatta dal suo collega Roberto Delpiano. Anche io, come Lei, sono rimasto in un primo momento perplesso e ho pensato: “la solita americanata per adulti che vanno in monopattino nel centro delle grandi città, niente che si applichi ai nostri costumi!”.

Poi però ci ho ripensato. Ho pensato che oggigiorno la grande invenzione non sta più solo nel avere l’idea (quella del monopattino non è certo nuova), ma nel realizzarla. Pensi solo al mito dell’auto elettrica: nata prima di quella a benzina, non riesce a decollare ai nostri giorni, nonostante l’estrema necessità, per (si dice) mille ragioni, ma comunque fondamentalmente perché nessuno è riuscito a fare accumulatori che forniscano energia paragonabile ai motori a combustione (e quindi è il “come” si realizza che fa la differenza). Se Dean Kamen con il suo motore Stirling ad idrogeno ci è riuscito…

Pensi ancora al monopattino: io ho una figlia piccola e ho avuto la tentazione di provarne uno prima di regalarglielo. Ma l’idea di stare su un trampolo instabile pronto a scaraventarmi per terra al primo errore mi ha bloccato. Altra cosa sarebbe una piattaforma sempre perfettamente stabile grazie ad un microcomputer! E anche qui è il “come la realizzo”…

Altro esempio sul trasporto misto. Non so lei, ma io stando a Firenze adorerei un aggeggio che sta veramente nel baule e mi permetta di avvicinarmi al centro con la mia macchina, parcheggiarla in uno dei tanti parcheggi che l’Amministrazione ha pensato bene di non fare nel centro, ma di realizzare dove poi la gente non li usa perché troppo lontani, e via per le strade del centro.

Ma anche qui è la realtà del come che fa la differenza: la bicicletta non entra nel bagagliaio, è pesante, si sporcano i pantaloni ecc. Il come viene realizzato il concetto ne determina l’insuccesso. Mi sembra che Ginger, se non avrà problemi di peso, entrerà tranquillamente nel baule e non obbligherà ad indossare vestiti “per bicicletta”. Il concetto mi sembra realizzato bene!

Infine il sogno delle macchine ad acqua. Quante volte si sente dire: sono i petrolieri che non vogliono che il sogno si avveri. Sciocchezze, basta essere ingegneri per capire che non è così. Ora se Ginger ha veramente risolto il problema di come realizzare un motore ed un sistema di alimentazione ad idrogeno a basso costo e sicuro…! Capperi, questa si che è innovazione!!

Se son rose fioriranno! Aspettiamo un paio di anni. Se non se ne sentirà più parlare, aveva ragione lei, altrimenti…

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