In seguito alle numerose richieste provenienti dai fornitori d’accesso a Internet, il Governo giapponese ha finalmente deciso di emanare, entro sei mesi, una legge quadro che disciplini compiutamente la responsabilità dei providers, oggi regolata da norme generiche, che si sono rivelate scarsamente adatte allo scopo.
I fornitori d’accesso giapponesi, infatti, vengono ritenuti responsabili per i contenuti pubblicati su siti da loro ospitati, quando abbiano contenuti aggressivi, offensivi o diffamatori.
In particolare, nel caso in cui non intervengano, rischiano di essere citati in giudizio dal destinatario del messaggio, mentre, se decidono di intervenire rivelando il nome del presunto autore alla vittima o eliminando il contenuto in questione, rischiano una denuncia per calunnia o per rivelazione di notizie riservate. I tentativi di mediazione, d’altro canto, non si rivelano quasi mai efficaci.
La nuova legge – che era già attesa per la fine del 2001 – attribuirà, invece, ai providers il diritto di rivelare il nome di chi è sospettano essere l’autore del messaggio offensivo o diffamatorio e di cancellare il messaggio stesso.