Nel prossimo futuro le transazioni online business-to-business sono destinate a modificare radicalmente l’economia giapponese. Lo sostiene un recente rapporto del londinese Financial Times, per il quale ciò è dovuto soprattutto al rampante trend che, grazie all’e-commerce diretto, impone l’eliminazione degli intermediari. Tradizionalmente infatti la struttura giapponese è basata su varie figure di intermediari commerciali. Si calcola che almeno quattro milioni di persone potrebbero perdere il proprio lavoro sull’onda di tali mutamenti.
Nel 1998 le entrate dell’e-commerce business-to-business hanno superato 8500 miliardi di yen, ovvero l’1,8 per cento del prodotto nazionale lordo. Gli esperti prevedono comunque che da qui al 2003 tale cifra subirà incrementi fino a otto volte superiori. Ma perché ciò si avveri occorrerà superare alcuni ostacoli. Le tariffe telecom rimangono piuttosto salate, la penetrazione del PC e di Internet nell’imprenditoria procede lenta e scarseggiano le applicazioni commerciali in giapponese.
Nel frattempo, sembra che le due maggiori categorie di articoli acquistati online siano gli apparecchi elettronici (50 per cento) e gli accessori per autoveicoli (40 per cento). Nei prossimi tre anni, tuttavia, gli analisti locali ritengono che tali articoli rappresenteranno soltanto un terzo della merce totale acquistata sul Web, con grossi incrementi per quanto riguarda l’ambito dell’edilizia e dell’alimentazione.