La gelosia è una brutta bestia con la quale convivere. Fa fare azioni riprovevoli e può portare a guai giudiziari. È il caso di una donna di El Mirage, piccola cittadina dell’Arizona, che ha subito una condanna a 60 giorni di arresti domiciliari, per aver intercettato la posta elettronica del marito.
A spingere la donna a violare la privacy del marito, la corrispondenza elettronica che questo manteneva con una sua ex fiamma. Rosa dalla gelosia, riesce a scoprire username e password per accedere alla casella di posta elettronica del marito e leggere i messaggi.
Il giudice, per fortuna della donna e grazie alla custodia del figlio piccolo, è clemente. Invece della galera (come vorrebbe la legge dell’Arizona), la pena viene commutata agli arresti domiciliari.
Dure le parole con le quali il giudice la condanna: “il rispetto della vita privata è ancora un valore molto importante” e la sentenza servirà come monito per tutti quelli che vorrebbero commettere atti simili.
Che nostalgia, però, per le vecchie lettere scritte a mano e profumate. Più difficili da nascondere, forse; sempre che lo username e la password di accesso alla posta elettronica siano sempre saldamente nelle nostre mani.