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Gay e lesbian protagonisti dell’e-commerce

26 Febbraio 2001

Gay e lesbian protagonisti dell’e-commerce

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Un recente studio pubblicato negli Stati Uniti ha rilevato il massiccio numero di acquisti on line effettuati da utenti che si dichiarano gay, lesbiche, bisessuali o transessuali (lesbian, gay, bisexual e transgender: LGBT, come abbrevia il rapporto di ricerca).

Questi dati emergono da un’indagine ad ampio raggio condotta da Harris Interactive e Witeck-Combs sul comportamento dei consumatori on line, sulle attitudini telematiche degli uomini, delle donne, delle diverse fasce di età e anche dei gay e in generale dei LGBT.

Il 28% delle persone che hanno partecipato all’inchiesta e che si sono auto-riconosciute nella “categoria” LGBT, conduce tutte le operazioni bancarie on line. Un dato molto più alto rispetto alla media del 21% delle persone che non si sono dichiarate gay, lesbiche, ecc.

Allo stesso modo, esiste una differenza del 7% tra le persone LGBT che partecipano a aste su Internet e le altre (26% contro 19%). Per quanto riguarda invece gli acquisti veri e propri on line in modalità e-commerce i dati sono 63% contro 59%.

Un’indagine precedente aveva già rilevato come gay e lesbiche utilizzassero molto di più la Rete per fini informativi e socio-comunicativi. Infatti la media delle ore passate on line (escludendo l’uso della posta elettronica) era di 21 ore alla settimana contro le 18 degli eterosessuali. La nuova indagine ha fornito un distacco ancora più ampio tra LGBT e non.

L’indagine è stata condotta on line tra l’11 e il 15 gennaio su 2.525 adulti di un campione elaborato da Harris Interactive. Il 6% (137 persone) si è dichiarato gay, lesbica, bisessuale o transessuale.

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