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Galileo: il sistema di navigazione satellitare del prossimo futuro

09 Novembre 2001

Galileo: il sistema di navigazione satellitare del prossimo futuro

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Nato da un joint-venture tra Alenia Spazio, Alcatel Espace e Astrium, il sistema europeo basato su una costellazione di 30 satelliti in orbita geostazionaria, sarà operativo nel 2008

Così, almeno, è nei piani dell’azienda del gruppo Finmeccanica. A copertura mondiale (da qui la definizione di globale), “Galileo” consentirà di ottenere una posizione submetrica, alla faccia degli attuali sistemi di posizionamento GPS e Glonass, rispettivamente americano e russo, la cui precisione, nelle migliori delle ipotesi, è attorno ai 10-15 metri.

Ma la novità più saliente non sta tanto nella maggiore precisione (è proprio necessario alla navigazione avere un errore di posizione così basso?), ma che questo sistema sarà a tutti gli effetti ad uso e consumo di un’utenza civile. Non ci sarà, almeno sulla carta, una differenziazione tra frequenze civili (libere) e militari (criptate), ma una e una sola, frequenza per tutti. GPS (USA) e Glonass (URSS) sono due sistemi che i rispettivi governi hanno voluto a tutti i costi (nel vero senso del termini visti gli investimenti passati, presenti e futuri) per garantirsi nei periodi di guerra (pardon, polizia internazionale) una maggiori operatività e, in alcuni casi, sempre più frequenti, un vanto sulla precisione delle cosiddette bombe intelligenti.

Facendo un’ipotesi, anche se piuttosto lontana dal realizzarsi, per fortuna, immaginiamo che domani alle ore 12.00 (tanto per dare una data e un’ora) sia il governo americano che quello russo decidano di girare l’interruttore che controlla il segnale su OFF.

Di colpo migliaia di navigatori satellitari smetterebbero di funzionare, gettando nel panico sia chi si trova in macchina, sia chi sta pescando in mare aperto, sia chi si appresta a decollare; magari il tutto in una giornata, date le condizioni meteo, dove la maggior parte delle persone sarebbe stata volentieri a casa a leggersi un buon libro.

Per esperienza personale vorrei provare ad analizzare uno solo di questi casi: l’assenza del segnale GPS nel volo libero. Per volo libero intendo quello fatto con aerei ultraleggeri (delta a motori per citarne uno), volendo apposta tralasciare l’uso del sistema sugli aerei di compagnie di bandiera che usano sistemi molto più complessi.

Immaginiamo un giovane e intraprendente “Top Gun” che abbagliato dall’uso semplice, intuitivo e alquanto economico si “abbandoni” alla insana abitudine di tralasciare gli insegnamenti rigorosi della scuola di volo e si affidi ciecamente all’uso di un GPS.

Non è importante il modello, se cartografico, se a colori o se a batterie. L’importante è che si tratti di un comune GPS. L’ignaro pilota, fatte le verifiche consuete prima del volo (check list), si avvia a decollare, attento ad avere sempre di fronte a lui il suo amato strumento “del piacere” che tutto fa tranne che il caffè. Nel momento più topico, magari dopo una magistrale virata in condizioni di tempo non eccelse, ecco il fattaccio. La visibilità inizia a scarseggiare, ma grazie all’amico fedele, più fedele di un cane guida, la direzione, l’altitudine, la velocità (ground speed), la direzione e magari la posizione del campo volo di partenza sono sempre li, su quell’LCD di appena 5″ (ne esistono di svariate dimensioni). Ma quei “ragazzacci” degli americani e (nel caso improbabile di un Glonass) russi, sul più bello cosa ti fanno? Spengono “il segnale”. La cosa si fa seria e da qui in poi la retorica deve essere messa da parte. I piloti più esperti saprebbero probabilmente cavarsela e, carta aeronautica alla mano, riuscirebbero in pochi minuti a fare il punto, orientarsi e valutare il da farsi. Non è così semplice per i “novellini”, che presi dal panico potrebbero compiere virate improvvise, perdendo qualsiasi riferimento ritrovandosi in pochi secondi in balia della sorte.

Sembra quindi che la “dipendenza” forzata dai sistemi di posizionamento di stampo militare terminerà. Ma solo nel 2008. Quindi dobbiamo resistere ancora “poco” più di 6 anni. Un consiglio: rispolverate le “vecchie” nozioni di navigazione: non si sa mai.

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