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Future storie digitali

03 Luglio 2017

Future storie digitali

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Vecchi strumenti, nuovi sguardi: dal social branding in bici al navigatore di idee, fino al giornalismo su Instagram.

Ken Robinson si è domandato in una celebre TED (e in un saggio collegato) che cosa dovrebbe cambiare nel sistema educativo per far sì che la creatività venga nutrita e sostenuta, anziché uccisa dalla omologazione.

Robinson porta sul tavolo numerose buone pratiche e oggi ne aggiungiamo una nostrana. Proprio come lo scorso anno, siamo tornati ad ascoltare i pitch dei ragazzi della Scuola Holden di Torino.

Gli studenti hanno avuto due anni per mettersi alla prova, tenendo fermo il timone tra continue contaminazioni di materie, burrasche di stimoli e incursioni di ospiti speciali. Il ciclo si è nuovamente concluso con l’evento Opening Doors: le porte si sono aperte e i professionisti sono andati dai ragazzi, non viceversa. In particolare, una delle giornate è stata dedicata ai progetti di storytelling per aziende e news. Ne abbiamo scelti otto.

Ascolto delle presentazioni

Cinque minuti a testa: è arrivato il momento dell’ascolto delle presentazioni.

 

Parole bipedali

COSA MI [BICI]? è un format di interviste in bicicletta che Simone Cartini ha ideato per [TO]Bike, il servizio di bike sharing torinese, con l’obiettivo di promuovere la sharing mobility. I video sono stati pubblicati sui canali social dell’azienda e al momento sono tre: con Nicola Lagioia (il direttore del Salone del Libro), Mauro Berruto (ex CT della Nazionale italiana maschile di pallavolo) e Chiara Dello Iacovo (ricordate la ragazza avvolta nel cellophane tra le Nuove Proposte di Sanremo 2016?).

Cosa mi [Bici]?

Un percorso cittadino in bicicletta diventa volano per il social branding.

 

Mappe e creatività

mAPP è invece una applicazione multipiattaforma proposta da Ginevra Azzari per organizzare in percorsi le proprie idee e stimolare la creatività. Il meccanismo è semplice e combina due gesti: da un lato accumulare materiali e idee (file di testo, fotografie, video, registrazioni audio e link), dall’altro stabilire uno o più itinerari tra i materiali raccolti. Da un punto A a un punto B, attraverso tappe intermedie: da Wittgenstein all’Ikea, passando per i pastafariani, per esempio. Ne risultano vere e proprie mappe, che fissano percorsi tra le idee come un navigatore GPS.

m.app

Un esempio di mApp, dal Kaiserschmarrn alle Lezioni americane di Italo Calvino.

 

Dal teatro alla musica

Il teatro, spesso percepito come lontano e formale, è un universo narrativo antichissimo, profondamente legato alle narrazioni orali e dunque alla possibilità di raccontare storie. Per chi non lo frequenta spesso, per chi non sa scegliere oppure è semplicemente curioso, Elisa Ghidini ha creato Non aspettiamo Godot, magazine online dal format breve e incisivo. Ogni articolo è infatti composto di sole 99 parole, fruibili in poco tempo, concentrate sul significato dello spettacolo e su quello che vuole comunicare a chi è seduto in poltrona.

Per gli amanti delle parole in musica, invece, Marzia Rombi ha presentato Lyrifly, strumento ludico che nasce per imparare a scrivere canzoni senza dover comporre melodie. L’utente ha a disposizione una traccia audio sulla quale scrivere un testo, facilitato da una guida visiva che ne definisce le sillabe, così che le battute da inserire siano più chiare.

Pronti a comporre il vostro grande capolavoro? Lirifly è lo strumento.

 

Giuste cause

Say It Right è un innovativo progetto di comunicazione etica pensato da Grazia Tomassetti. Obiettivo del sito: parlare di cause socialmente rilevanti, provando a scardinare i pregiudizi che ognuno di noi ha, a partire proprio da sé. Ha iniziato il suo lavoro da un argomento che riteneva urgente e ignorato: la sessualità dei disabili.

Giù in profondità

Raccontare la guerra è un compito difficile, ancora di più online. Il team di Estinzione (Tommaso Moretti, Eugenio Damasio, Lorenzo Campitelli e Giustina Cioffi) ha provato a dare una risposta, partendo dal conflitto siriano. Il canale Instagram Syrian War vuole essere un esempio dell’applicazione dei nuovi media al racconto dei conflitti e lo fa costruendo una narrazione proprio attraverso le funzionalità del social media.

Syrian War

Syrian War: una sintesi tra storytelling, giornalismo e innovazione digitale.

 

A proposito di approfondimenti e ricerche, è da segnalare anche il progetto Gli spettri della Dora di Lucia Marinelli e Marta Perroni, che si sono interrogate su cosa resta della Torino industriale. Si tratta di un’inchiesta sulla storia del quartiere Spina 3, ex cuore industriale di Torino, costruito lungo gli argini del secondo fiume della città. Frutto di sei mesi di ricerche, è un portale web diviso in capitoli, dove si va a fondo di varie tematiche, dall’inquinamento dell’acqua con cromo 6 alle bonifiche del suolo dopo la demolizione delle fabbriche.

E infine, grazie!

Viviamo in un mondo frenetico e a volte purtroppo capita di dimenticare la bellezza che ci circonda. Ringraziare Voglio è un progetto di Lorenza Anselmi che riconosce e porta alla luce tutte quelle sensazioni, emozioni e pensieri che danno profondità e colore alla nostra esistenza, rendendoli patrimonio comune. È un grande racconto collettivo – ispirato a una poesia di J.L. Borges – a cui ognuno può partecipare, scrivendo sul sito o via Twitter il proprio… #RingraziareVoglio.

Ringraziare voglio

E voi, per che cosa vi sentireste di ringraziare?

L'autore

  • Alice Avallone
    Alice Avallone lavora da anni come digital strategist per grandi e piccole aziende, enti pubblici e agenzie di comunicazione. Dirige l'osservatorio di antropologia digitale Be Unsocial e insegna digital storytelling alla Scuola Holden a Torino.

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