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Fuori dai motori di ricerca tedeschi i siti Web illegali

24 Marzo 2005

Fuori dai motori di ricerca tedeschi i siti Web illegali

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In Germania è stato adottato un codice di buona condotta online. Una delle norme consiste nell'eliminare dai risultati dei motori di ricerca le pagine che violano la legge

Il 25 febbraio scorso AOL Germania, Google Germania, Lycos Europa (per conto di Lycos Search Germania, Fireball, Hot Bot e Newssuche Paperball), MSN Germania, T-info, T-Online e Yahoo! Germania, hanno firmato un codice di buona condotta, messo a punto dall’associazione di autoregolamentazione volontaria dei servizi multimediali FSM (Freiwillige Selbstkontrolle Multimedia-Diensteanbieter).

In questo codice, i grandi motori di ricerca tedeschi, tra l’altro, hanno accettato di eliminare dei loro risultati tutti i siti dal contenuto illegale.

La FSM è un organismo non governativo creato nel 1997. È legittimato a ricevere i reclami dei navigatori Internet tedeschi in merito a siti dal contenuto ritenuto illegale. I casi considerati riguardano la propaganda e la riproduzione di simboli di organizzazioni incostituzionali (come i partiti nazisti), le opinioni razziste, il revisionismo, l’incitamento o l’incoraggiamento a commettere atti criminali, la descrizione di atti violenti, la pornografia violenta o che coinvolge bambini o animali, la descrizione sessualmente esplicita di atti riguardanti i minori, la glorificazione della guerra, i contenuti contrari alla dignità umana.

L’associazione ha realizzato un libro nero che, in seguito all’accordo, i motori di ricerca dovranno d’ora in poi tenere in considerazione. L’elenco verrà conservato su un server, che sarà messo a disposizione di tutti gli interessati entro 3 o 4 mesi.

Massima libertà, invece, per scegliere la soluzione tecnica da adottare per escludere questi siti delle pagine dei risultati. Una possibilità è quella di eliminare direttamente le pagine Web illegali dall’indice; un’altra è quella di filtrare gli indirizzi Web al momento di pubblicare i risultati delle ricerche.

“I cinque collaboratori della FSM effettueranno un primo trattamento dei 1.200 – 1.600 reclami ricevuti ogni anno – spiega Sabine Frank, direttore generale della FSM -. Contatteranno in particolare i responsabili dei siti tedeschi per spiegare loro in che modo infrangono la legge”.

Ma la responsabilità finale di includere un sito nell’elenco nero – e in particolare se si tratta di sito straniero – spetta a un organismo ufficiale: la BPjM, (Bundesprüfstelle für jugendgefährdende Medien), l’autorità federale di vigilanza dei mass media che rappresentano un pericolo morale per i minori. Quest’ultima detiene già una lista nera di circa 1.000 siti, che viene aggiornata tutti i mesi.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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