Mai come oggi è così facile da parte di giornalisti e autori freelance proporre articoli agli editor delle migliaia di pubblicazioni cartacee e digitali dotate di e-mail. Un bombardamento di messaggi e proposte – essenzialmente di questo si tratta – che però lascia assai meno entusiasti i responsabili delle varie redazioni online. Un fenomeno forse non così appariscente ma già al limite della sopportazione negli Stati Uniti, come riporta l’editor-in-chief di una pubblicazione online dedita agli studenti di college. “La mia mailbox è letteralmente bombardata da freelance che non hanno nulla da dire o che non si curano di spendere più di 15 secondi per inviarmi una mail. Ovviamente ciò è in parte dovuto alla natura stessa del medium digitale: l’invio di una proposta a una rivista a stampa tramite posta tradizionale richiede maggiore riflessione e ponderatezza, inclusi allegati per le referenze e quant’altro. Online, invece, bastano alcuni minuti per organizzare e inviare una medesima proposta a 20 riviste diverse, senza neppure spendere i pochi cent necessari per l’affrancatura.”
Secondo alcuni editor, perfino qualche quotata firma del mondo editoriale cartaceo si va lanciando alla conquista sul Web senza averne compreso appieno il contesto, finendo col propone soggetti scadenti. Come conseguenza di tutto ciò, non poche testate online, incluso il noto Slate di casa Microsoft, impongono l’invio di proposte tramite sistemi e canali consueti, la posta regolare. Altre invece non diffondono facilmente l’indirizzo e-mail dei redattori nè facilitano la sottomissione di possibili articoli da parte di utenti e freelance via Web.