La legge del 4 agosto 1994 relativa all’utilizzo della lingua francese, detta legge Toubon, stabilisce, all’articolo 2, che “nella designazione, l’offerta, la presentazione, le istruzioni, la descrizione dell’estensione e delle condizioni di garanzia di un bene, di un prodotto o di un servizio, così come nelle fatture e quietanze, l’utilizzo della lingua francese è obbligatorio”.
Una proposta di legge, presentata nel novembre scorso dal senatore francese Philippe Marini, prevede di estendere quest’utilizzo del francese “a tutti i messaggi informatici a meno che non siano esclusivamente concepiti per utenti di nazionalità straniera”. Questo significa, innanzitutto, che i messaggi elettronici che appaiono automaticamente in caso d’errore devono essere scritti in francese.
Quest’obbligo vale anche per i messaggi, attualmente redatti in inglese, dei siti Internet specificamente indirizzati a internauti francesi. Si pensi, per esempio, alla pubblicità presente sui siti di e-commerce di origine straniera ma destinati ai consumatori francesi. Dalla relazione al disegno di legge emerge, però, l’intento di non limitarne l’efficacia ai soli siti commerciali.
Per il caso di inosservanza della legge, l’articolo 6 del progetto autorizza le associazioni di difesa della lingua francese a far constatare le infrazioni da agenti autorizzati.