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Francia: la CNIL autorizza l’identificazione tramite il contorno della mano

08 Settembre 2005

Francia: la CNIL autorizza l’identificazione tramite il contorno della mano

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L’autorità garante per la privacy francese ha ritenuto legittima questa tecnica biometrica di riconoscimento, in quanto non lascia tracce

La francese CNIL (Commission Nationale Informatique et Libertés) ha recentemente approvato la tecnica biometrica di riconoscimento di una persona attraverso il contorno della sua mano. La Commissione ha quindi dato il consenso a due società e due pubbliche amministrazioni che volevano applicare questo sistema.

Gli interessati dalla delibera sono le società Carrefour Hypermarché e Claranet, un collegio della città di Mandelieu (nel dipartimento Alpes-Maritimes) e il comune di Gagny (nel dipartimento Seine-Saint-Denis).

I dispositivi esaminati si basano su lettori del contorno della mano, contenenti un database con i profili biometrici e i codici d’accesso. In occasione di ogni passaggio, il riconoscimento del contorno della mano avviene, dopo aver digitato sulla tastiera un codice personale, mettendo la mano su un apparecchio che cattura l’immagine geometrica dell’arto. Nessuna immagine o fotografia della mano viene conservata.

Il codice personale digitato corrisponde a una chiave biometrica, cioè una sequenza di caratteri che sintetizzano le misure della mano (superficie, temperatura…), associata all’identità della persona. Queste misure sono poi comparate con la mano che passa sul lettore.

La CNIL ha osservato che il contorno della mano, a differenza delle impronte digitali, fa parte dei dati biometrici che non lasciano tracce suscettibili di essere utilizzate per fini estranei a quelli perseguiti dal responsabile del trattamento.

“È per questo che abbiamo riserve sulla costituzione di database centrali di impronte digitali: si possono fare raffronti che non erano previsti, si crea la possibilità di un impiego abusivo. Ciò, invece, è impossibile, allo stato attuale delle tecnologie, con le misure della mano”, spiega Olivier di Mattos, responsabile giuridico di Claranet.

Tra gli altri dati biometrici generalmente indicati quali “password”, neppure la retina preoccupa la CNIL, essendo anch’essa un valore “senza traccia”. Al contrario, la Commissione ha alcune riserve sull’iride dell’occhio. È infatti possibile, in alcune circostanze, captarlo a partire da una fotografia, ad esempio.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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