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Fra Marte e Bob Dylan

08 Novembre 2016

Fra Marte e Bob Dylan

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Luoghi e persone dietro un Clio, il premio per le eccellenze creative in pubblicità, in design e in comunicazione.

Avete presente i Clio? Se siete fan della pluripremiata serie TV Mad Men vi basta uno sforzo di memoria. Nel sesto episodio della quarta stagione i personaggi sono alle prese proprio con questo prestigioso riconoscimento.

Fondato nel 1959 dal pubblicitario newyorchese Wallace A. Ross, deve il suo nome alla mitologia greca e più in particolare alla musa Clio, nome che in greco significa rendere famoso, glorificare. Ed è proprio questo l’obiettivo del premio ancora oggi: celebrare i migliori progetti creativi, da qualche tempo anche su digitale e mobile. Vediamo insieme cinque progetti intriganti premiati nel 2016.

Clio Awards Mad Men

Dentro Mad Men: durante la premiazione della sesta edizione dei premi Clio…

 

Allacciate le cinture

Lockheed Martin, azienda attiva nei settori dell’ingegneria aerospaziale e della difesa, ha portato in pochi minuti una scolaresca da New York a Marte. The Field Trip to Mars è il racconto di questa mirabolante esperienza tutta in realtà virtuale.

Gita su Marte, premio Clio

Addio gite scolastiche noiose: con la realtà virtuale è tutto un altro pianeta.

 

Stop al baby bullismo

Arriva da HeadSpace, organo ufficiale del governo australiano per quel che riguarda la salute mentale giovanile, il nobile progetto Reword. Ogni volta che i minori formulano insulti e frasi moralmente scorrette, l’applicazione lo segnala con una barra rossa, come la matita di un’insegnante sempre vigile. Gli stessi bambini sono invitati a inserire nel vocabolario di controllo nuove formule da evitare. I risultati quantitativi e qualitativi della campagna di sensibilizzazione sono stati eccezionali, merito probabilmente anche di una corretta comunicazione tra docenti e genitori.

Reword Clio

Quando il digitale si mette a disposizione dell’educazione dei più piccoli.

 

Dalla soffitta allo smartphone

Sony ha digitalizzato ogni singola nota delle mitiche registrazioni del fresco premio Nobel Bob Dylan presso lo Studio A di New York e ha decostruito le incisioni. Ne è nata una app (e un sito) dove giocare con la musica di Dylan, reinterpretarla e creare del nuovo partendo dagli accordi che il ragazzo introverso proveniente da Duluth pizzicò mezzo secolo fa. Il risultato è stato premiato per la sua capacità di riproporre la musica dylaniana ai più giovani, con il conseguente successo mediale.

Dylan Clio

Riscoprire un mito della musica attraverso un gesto creativo da mobile.

 

A call center, counter call

Stanchi delle compagnie di gas, luce e telefono che vi tartassano giorno e notte sul cellulare? Una delle maggiori aziende messicane produttrici di birra si è fatta portavoce di tutte le nostre frustrazioni e ha inventato un’applicazione mobile che permette di attivare un pedante risponditore automatico (qui un assaggio!) a ogni chiamata indesiderata.

Call Center, premio Clio

Alzi il telefono chi non sogna un’applicazione mobile così in italiano, subito!

 

Linea diretta con Bruxelles

Call Brussels nasce due mesi prima degli attentati del marzo 2016; nonostante i tragici eventi, Visit Brussels ha deciso di portarlo avanti per dimostrare i valori di apertura e tolleranza della città. Grazie alla campagna online, gli utenti da tutto il mondo hanno potuto chiamare direttamente gli abitanti di Bruxelles che passavano da alcune delle piazze più note, attraverso un’installazione interattiva in loco. In cinque giorni i cittadini hanno risposto a più di dodicimila telefonate da 154 Paesi, rassicurando tutti coloro che avrebbero dovuto o voluto raggiungere la capitale del Belgio.

Call Brussels, premio Clio

Pronto? Tutto bene laggiù? Una chiamata vale più di mille parole scritte.

 

Un progetto simile era partito in Svezia, anche se con altre modalità. Chissà che esito avrebbe da noi: si accettano scommesse!

L'autore

  • Alice Avallone
    Alice Avallone lavora da anni come digital strategist per grandi e piccole aziende, enti pubblici e agenzie di comunicazione. Dirige l'osservatorio di antropologia digitale Be Unsocial e insegna digital storytelling alla Scuola Holden a Torino.

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