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Fotografia delle reti

13 Ottobre 2003

Fotografia delle reti

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La connettività migliora con costanza. Ancora oggi, però, il Web s'ingorga nei momenti di maggior traffico

Lo sviluppo delle infrastrutture di base non elimina infatti i disservizi, causati soprattutto dal transfert dei voracissimi flussi audiovisivi. Ecco la mappa mondiale dei sistemi di trasmissione ad alta capacità, dei misuratori delle prestazioni digitali, e della galassia d’iniziative che potenziano il Web.

La spina dorsale di Internet si rafforza

I dati provenienti da fonti diverse confermano la crescita regolare dei circuiti di comunicazione di base. L’agenzia di ricerca inglese Point Topicha censito nel giugno scorso 77 milioni di linee a banda larga in tutto il mondo, cresciute su base annua del 72%. Tra il 2000 ed il 2001 l’incremento di dorsali internazionali registrato dal “Packet Geography 2002” dell’americana TeleGeographyera del 174 per cento. La stessa Rete offre peraltro gli strumenti per misurare la sua efficienza e per ottimizzare le sue prestazioni globali. Dalla mappa mondiale della struttura di connettività, ai software per gestire al meglio la sua potenza trasmissiva, l’autoreferenzialità telematica autogenera diagnosi e terapia della scarsezza di banda, patologia rivelata dai gruppi di protesta degli utenti Adsl che fioriscono online. Anche se quasi nessuno ricorda che le risorse del Web sono comuni, e che la netiquette si fonda sull’uso responsabile dei protocolli condivisi!

Quanto consumiamo? Alcune coordinate del dispendio digitale

Si può quantificare il consumo di banda? Per avere un’idea della gerarchia dei protocolli di rete in base al dispendio di bit, si può risalire ad una frase di Nicholas Negroponte del 1995, che indica anche le coordinate per un calcolo approssimativo dell’uso globale di banda. “64 mila bit al secondo sono più che sufficienti per una comunicazione vocale di alta qualità, 1 milione 200 mila bit sono più che adeguati per la musica ad alta fedeltà, e 45 milioni sono ciò che occorre per un video favoloso”. I parametri fissati dallo studioso americano sono stati ridotti nel 2000 dal dirigente della fondazione Bordoni Giancarlo De Marchis, che propone un confronto eloquente. “Una conversazione telefonica consuma 64 kbit/s di banda per ognuno dei due versi- spiega- mentre un segnale video di buona qualità occupa 1500 kbit/s, 20 canali telefonici circa”. A fronte di codec di compressione sempre più efficaci, l’audiovideo continua comunque a divorare banda passante ed a depotenziare la capacità trasmissiva della rete. “Campioniamo” a mo’ di esempio l’avido streaming.

Per non generare un flusso dati che oscillerebbe dagli enormi 8.7Mbyte/sec ai 3Mbyte/sec, secondo il formato e il numero di colori, la codifica della sequenza video in webcasting è fatta a 30 Kb al secondo, per la banda stretta, ed a 100 o 250 per l’Adsl o l’Umts. Il fattore di contemporaneità è la chiave di volta, perché il consumo di banda è proporzionale agli utenti collegati. “In base al teorema di simultaneità dell’architettura internet-spiega un tutorial di Makemu- una banda di 1 MB che matematicamente supporta 35 flussi a 30 Kb/sec può servire fino a 50 utenti (buffering) “. Fin qui abbiamo dato i numeri. Il vero problema è che il consumo degli utenti non tiene conto delle varie condizioni del traffico digitale.

A che velocità navighiamo? I tachimetri del Web

Per rendersi conto della velocità di risposta dei server in diversi momenti della giornata, esistono strumenti più o meno sofisticati che tracciano i percorsi di rete. Traceroute.orgè il metamotore più completo, diviso in directory geografiche, che classifica tutti i servizi nazionali per verificare il percorso che fanno i pacchetti di dati dal nostro server verso il server di destinazione e misurarne (pin route) la rapidità in millisecondi. Si tratta di servizi online, ma una versione trial dell’applicativo si può anche scaricare da VisualRoute. Molti di questi tracciatori però non riescono a superare lo sbarramento dei firewall. È il caso dunque di scegliere Seeweb on line, basato su una tecnologia che scavalca la maggior parte dei filtri di protezione. Speedometerè una variante più generica proposta da Mc Afee, che misura la velocità di navigazione senza tracciare percorsi specifici. Per chi invece vuole visualizzare il traffico complessivo, Multi Router Traffic Grapher traduce in grafici la quantità di collegamenti attivi sulle dorsali internazionali.

Gli Ottimizzatori di performance

I Bandwidth Optimizer,ottimizzatori di banda, sono dei software creati per il settore business, dove il tempo è denaro e le applicazioni devono sempre girare al massimo. A beneficio dell’Internet degli impiegati nascono I moduli come quello aggiunto a Websense Enterprise versione 5, che li responsabilizzano e permettono loro di differire l’uso di particolari applicazioni a momenti più propizi. Si basa su agenti intelligenti, robot di rete che misurano in automatico ed in real time le condizioni del traffico globale e specifico, relativo cioè ai vari protocolli. Tarando l’applicativo su una soglia prefissata del traffico di rete totale in uscita o del consumo di banda per applicazione, il programma rifiuta la richiesta di nuova banda fin quando il traffico non torna al di sotto del tetto preimpostato.

Mappa delle reti

I rallentamenti da ingorgo esistono, ma naturalmente la struttura di connettività, quella fisica costituita dalle dorsali nazionali ed intercontinentali, migliora anno dopo anno. La fotografia più nitida e completa della diffusione di circuiti di comunicazione la fornisce TeleGeography, che ha appena pubblicato “La geografia globale 2003 di Internet”, guida statistica completamente aggiornata sugli itinerari di base ed i fornitori di servizio internazionali. Lo studio, su supporto cartaceo,è la mappa della banda largain Usa e nel mondo, e contiene tra l’altro dati esaurienti sull’evoluzione delle infrastrutture nel tempo, sui flussi internazionali di traffico telefonico come chiave di comprensione della richiesta di banda larga e sul mercato di connettività di base, quello dei cosiddetti carrrier’s carrier, i veri registi del traffico digitale nel mondo.

Un Paese a tre velocità: gli italiani più scattanti

L’ultimo rapporto su scala nazionale,effettuato da Between nel settembre 2002, ha stilato la classifica infrastrutturale delle varie aree geografiche. Il primato strutturale è del nord, quello di servizi del Centro. Eccone un estratto. “A livello di backbone (ovvero le tratte a lunga distanza, ndr)la densità di fibra ottica per superficie nel Nord Ovest è di circa il 46% superiore al dato nazionale e questa zona ha un indice di copertura pari a circa il doppio di quello del Mezzogiorno. A livello di MAN (Reti metropolitane, ndr) il divario tra le zone è più accentuato, infatti l’indice di densità di fibra nel Nord Ovest è più del triplo di quello delle zone Meridionale e Insulare. L’analisi di copertura dei servizi di connettività mostra che il Centro Italia è in posizione privilegiata in termini di percentuale di popolazione che può usufruire dei servizi a banda larga”. I dati si possono leggere sull’Osservatorio Banda Largaon line, allestito da Between e dai Ministeri dell’Innovazione e della Comunicazione. Il sito pubblica anche una Cartina interattiva che mostra i tracciati dei backbone nazionali in fibra ottica rilevati, il numero preciso di fibre ottiche posate su ogni tratta ed il numero di operatori che hanno fibre sulla tratta. Secondo il rapporto di Assinform, contemporaneo a quello di Bettween, la quantità di fibra posata complessivamente si estendeva nel 2002 per oltre 6 milioni di chilometri.

I progetti per qualificare Internet

Ma l’infrastruttura non è tutto. Il volume e l’efficienza del complesso sistema di trasmissione di base non è infatti l’unica variabile che influisce sulla qualità della nostra navigazione. Internet veloce è anche il frutto di sistemi di controllo e gestione delle reti che siano in grado di qualificare e rinnovare gli e-service. In questa direzione sono orientati i progetti come Internet2, Next Generation Internet, ormai unificati, il canadese Canarie, l’olandese SurfNet, il tedesco KomNet, il francese VTHD, e il giapponese “Asia-Pacific Advanced Network”.

Ed infine Grid, network nato in Usa e gestito adesso dal Cern di Ginevra, che ha già avviato la prima fase sperimentale. Il suo principale meccanismo è semplice, ma la sua attuazione complicatissima. Poiché poche persone usano a pieno le capacità di elaborazione del proprio computer, la potenza di calcolo non utilizzata dai computer collegati ad Internet viene ridistribuita tra tutti gli altri utenti on line.

Digitale terrestre D.O.C.: il testimone passa da Tim Berner Lee a Mike Buongiorno

In Italia, l’ambito sperimentale più interessante è quello della rete Garr degli Atenei. Ultima nazione occidentale ad avviare una politica organica per sviluppare la Società dell’Informazione, il Belpaese affida alla Tv una parte delle sue aspirazioni di qualificare Internet. Il digitale terrestre, che esordirà nel 2006, rappresenta per il Ministro Gasparri il nuovo fronte della ricerca interattiva, in grado di trasferire il Web sullo schermo Tv. “Ma cos’è l’interattività in un sistema broadcasting, se non un vacuo slogan politico?”, ribatte provocatoriamente l’inventore della Tv digitale Leonardo Chiariglione. Il creatore dei formati di compressione audiovideo che sono alla base dei Media Numerici, accusa il Ministro di confondere una blanda versione di enhanced tv, fatta di normali trasmissioni aumentate con funzionalità interattive, con la vera interattività. Ed il Digital Media Manifesto,definitivo il 30 settembre, è il documento che illustra la battaglia del grande scienziato per rilanciare la sua creatura e diventa la chiave di lettura del nuovo step della trasmissione digitale in Italia: quello della migrazione sul piccolo schermo, dominato per secoli da Mike Buongiorno. Allegriaaa!!!

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