Google ha ampliato la propria offerta mobile con una scansione temporale ben diversa da quella di Apple o persino di Samsung, lanciando in blocco sul mercato Nexus 4, Nexus 7 (seconda edizione) e Nexus 10.
Come è facile intuire, Nexus 4 deve “dettare la linea” in fatto di design Android tra gli smartphone, con sistema operativo a partire da Jelly Bean, Android 4.2. Nexus 7 e Nexus 10 possono invece essere classificati come tablet anche se hanno obiettivi diversi.
Il primo è sicuramente più adatto alla lettura ed al gioco mentre il secondo, di dimensioni maggiori, è sicuramente più adatto per il video data anche l’impressionante risoluzione dello schermo (2.560 x 1.600 punti a 300 pixel per pollice). Rispetto all’uso del tablet per creare contenuti invece che o insieme al fruirne, il dibattito continua. Uno dei contrari è per esempio l’analista Tim Bajarin, come ha scritto su Time Tech a fine anno:
Se i consumatori inizieranno ad adottare in grandi numeri i tablet da sette pollici, potrebbero tornare ad acquistare nuovi portatili, perché i tablet da 7″ sono principalmente per il consumo. Non sono adatti per le attività produttive tradizionali.
Oltre alle caratteristiche hardware sempre più avanzate, l’aspetto di maggior interesse dei Nexus è quello del prezzo che finalmente inizia a scendere. Nexus 4 è infatti disponibile nel Regno Unito ad un prezzo di 279 sterline (circa 350 euro), mentre i fratelli maggiori rispettivamente si vendono a 159 e 319 sterline (200 e 400 euro) nelle versioni a 16 gigabyte. Dopo Regno Unito, Francia, Spagna e Germania potremmo vedere abbastanza presto anche la disponibilità dei Nexus anche su Google Play italiano. Speriamo.
In relazione alle caratteristiche delle macchine si tratta di prezzi sicuramente interessanti, buoni per una strategia di pubblicizzazione di Android anche sul lato qualità. La pecca forse maggiore da imputare a Google riguarda invece la disponibilità dei dispositivi in Google Play. Non sappiamo quanti fossero i pezzi disponibili di Nexus 4, ma nel giro di pochissimi minuti è arrivato il tutto esaurito e la situazione perdurava dopo oltre due settimane. Anche Apple è fresca reduce da un trimestre in cui ha avuto difficoltà nel soddisfare la domanda, ma ha comunque venduto quasi 48 milioni di iPhone.