L’intelligenza artificiale non va mai lasciata da sola
Non c’é dubbio che l’intelligenza artificiale (AI) offra opportunità enormi nella gestione degli investimenti personali. La consulenza può diventare più accessibile e si possono affrontare più prontamente momenti di crisi, agendo prima che sia troppo tardi. Tutto questo è positivo e promettente.
Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale portano tuttavia nuovi rischi in tema di discriminazioni, pregiudizi e perpetuazione di diseguaglianze sociali consolidate.
Per questa ragione, lo sviluppo e l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale da usare nel settore bancario deve andare insieme a un approccio che metta al centro la persona e sia consapevole della necessità di un monitoraggio continuo.
La nuova regolamentazione europea sulla AI è una pietra miliare in questa direzione, sulle orme della normativa già in vigore sulla protezione dei dati (GDPR).
I dati male impiegati e possono perpetuare pregiudizi e diseguaglianze
I dati non sono neutrali e rispecchiano la società e le sue strutture. Quando un sistema di intelligenza artificiale basa acriticamente scelte e previsioni sui dati storici dovremmo preoccuparci, in quanto significa che l’allocazione di fondi e servizi finirà probabilmente per automatizzare stereotipi e perpetuare le disegueglianze esistenti.
Il primo passo è capire che i dati non sono neutrali e dunque non possono essere presi acriticamente per tali. Il secondo è che le aziende e il settore fintech devono sapere che cosa vogliono ottenere e che questo comporta effettuare scelte consce rispetto alla correttezza delle conclusioni e dei modi per computarla.
C’è più AI al lavoro di quanto pensiamo. E meno di quanta ne servirebbe
Siamo rimaste sorprese dal numero elevato di aziende fintech che già usano intelligenza artificiale come parte della loro offerta di servizi e anche dalla vastità dei campi in cui può essere impiegata intelligenza artificiale bancaria, dalle banche retail a quelle commerciali a quelle di investimento, dal front-office al back-office.
Il requisito più importante di una buona applicazione di intelligenza artificiale resta sempre avere accesso a buoni dati. Nelle banche i dati sono spesso custoditi in silos e ciò complica molto l’analisi e il lavoro di previsione.
Una tecnologia capace di scuotere il settore finanziario
L’AI sta scuotendo il settore, rendendo ridondanti tanti posti di lavoro nella finanza e al tempo stesso creando nuove opportunità per data scientist e ingegneri.
Chiunque voglia fare carriera nei servizi finanziari, a qualunque livello si trovi, ha bisogno di essere informato sulle tendenze della tecnologia e su come l’innovazione tecnologica, compresa l’intelligenza artificiale, possa diventare un vantaggio competitivo.
Una visione globale per guardare al mondo della AI nella finanza
Fintech Circle è un ecosistema usato per collegare il meglio degli imprenditori, degli inventori e dei clienti aziendali che operano nei servizi finanziari. Lavoriamo a Londra ma la nostra comunità è globale e la nostra visione è sempre stata riunire gli stakeholder del fintech.
Quando abbiamo iniziato a lavorare sul Manuale dell’intelligenza artificiale, avevamo l’obiettivo di coinvolgere gli innovatori più avanzati nel campo e consentire loro di condividere la propria conoscenza ed esperienza con il resto del mondo.
Fintech Circle è leader nel crowdsourcing globale di conoscenza e il Manuale ha radunato esperti fantastici che spiegano argomenti complessi in modo semplice, per cui il libro si rivolge sia a quanti sanno poco di intelligenza artificiale sia agli studenti di materie finaziarie, tanto quanto agli esperti desiderosi di approfondire l’uso dell’intelligenza artificiale nel fintech.
Immagine di apertura di Nguyen Dang Hoang Nhu su Unsplash.
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