Obiettivo di questo science center estivo è quello di tracciare un bilancio del “decennio del cervello” che tra il 1991 e il 2000 ha portato scienziati e ricercatori ad approfondire il più misterioso e complesso organo del corpo umano.
“Le cellule che formano il cervello, i neuroni, sono circa cento miliardi. E cento miliardi sono le stelle della Via Lattea. Ognuno di noi ha dunque nella propria testa una galassia di cellule concentrata in un organo che pesa appena 1350 grammi in media”, spiega Piero Bianucci, coordinatore del comitato scientifico che ha curato Experimenta02. “Mentre le stelle sono tenute insieme dalla forza di gravità e non esistono altri rapporti, altre interazioni, i neuroni sono invece connessi da un enorme numero di sottilissime fibre che ininterrottamente trasmettono messaggi elettrici e chimici. E anche il gesto più semplice, come muovere un dito, richiede la cooperazione di moltissimi neuroni”.
La mostra è divisa in due aree tematiche, una dedicata alla fisiologia e l’altra alla psicologia e alle emozioni. Nella prima area si affronta il “come funziona”: ciascuno dei 100 mila neuroni ha fino a 10 mila allacciamenti con altri neuroni attraverso i quali viaggiano ogni secondo migliaia di “input”. Il tutto costantemente alimentato dai nostri 5 sensi, che esplorano il mondo che ci circonda inviando al cervello ciò che raccolgono. Ospite d’eccezione, in quest’area è l’Aplysia californiana, una lumaca di mare tipica delle acque della California che il pubblico può osservare in un acquario. Questo animale ha solo 20 mila neuroni, ma sono così grandi che, potendoli studiare con facilità, Eric Kandel ha capito i meccanismi della memoria guadagnandosi il Nobel per la medicina nel 2000.
L’area dedicata alla mente esplora le emozioni, il pensiero, la coscienza di se, il carattere umano. Innanzitutto un’area test permetterà di conoscersi più a fondo, mentre nel padiglione “Abile/Inabile” una serie di esperienze da vivere in prima persona vi faranno provare le difficoltà che scontano i portatori di handicap o più semplicemente i bambini, costretti tutti i giorni a misurarsi con un modo a misura di adulto. Una zona dedicata alla domotica, poi, mostrerà come la tecnologia può ovviare, almeno in parte, a tali difficoltà.
Altri exhibit mirano a evidenziare come il cervello ri-elabora le informazioni che riceve: ciascuno di noi, infatti, ha una propria personalissima visione del mondo esterno perché il suo cervello gestisce in modo originale gli stimoli sensoriali che riceve; dunque le “cosiddette primarie” (tristezza, felicità, rabbia, sorpresa, amore…) sono una generalizzazione. In un exhibit chiamato “Il pozzo delle emozioni”, ognuno potrà dare libera uscita alle proprie emozioni per tentare di osservarle, mentre nell'”Acquario virtuale” il visitatore è invitato a rispondere a una breve intervista sulle proprie caratteristiche fisiche e caratteriali che verranno poi associate a una creatura marina virtuale; grazie a un sofisticato programma di simulazione il “vostro” pesce comincerà ad interagre con le creature marine create da altri visitatori.
Un meccanismo che è alla base delle differenze culturali tra i popoli, come dimostrano i tre exhibit curati dall’Oaf-I (Organizzazione di Aiuto Fraterno-Italia, che, sostenuta dalla regione Piemonte, promuove progetti di cooperazione internazionale con lo stato brasiliano di Bahia). Attraverso suoni e immagini di Torino e a Salvador de Bahia (persone, mestieri, giochi, danze, cibo…) si potrà cogliere ciò che accomuna e ciò che separa queste due città. Per arrivare a concludere che è solo una questione di interpretazione, cioè di come il cervello “legge” gli input che riceve.
Come ogni anno l’Assessorato alla Cultura e Istruzione della Regione Piemonte si è affidato a un comitato scientifico di studiosi ed esperti (Aldo Fusolo, Fabrizio Funtò, Silvano guidone e Davide Vannoni) che hanno progettato, in una quindicina di padiglioni immersi nel verde, più di 50 diversi exhibit e installazioni. Volendo fare scrupolosamente tutto non basta un pomeriggio e vi consigliamo di “prepararsi” alla visita navigando tra le pagine web del sito: troverete tutte le informazioni relative alla mostra (aperta fino al 3 novembre dalle 16 alle 24, la domenica dalle 10 alle 20, chiuso il lunedì), nonché una preziosa rassegna dei contenuti delle 15 passate edizioni di Experimenta.