La Commissione Europea si è mossa per spingere lo sviluppo dell’e-commerce nel Vecchio Continente esortando gli stati membri a promuovere la competizione tra le compagnie telefoniche. Se entro dicembre non ci saranno segnali seri, la Commissione passerà allo strumento della direttiva. Le raccomandazioni della Commissione infatti non hanno valore obbligatorio, mentre le direttive forzano gli stati membri a prendere provvedimenti legislativi.
La liberalizzazione è necessaria per abbattere le tariffe che rendono l’accesso al Web più costoso rispetto agli Stati Uniti (dove si pagano circa 15-20 dollari al mese per un uso illimitato di Internet). Solo quando le Telcos ridurranno i costi potrà svilupparsi un vero e-commerce in Europa. Anche se molte aziende europee stanno guadagnando con l’e-business, la convinzione che sia ormai necessario questo salto è condivisa da tutti.
Al momento gli Stati Uniti coprono l’80% del commercio on-line mondiale. Questa settimana è prevista una riunione della Commissione Europea in cui la liberalizzazione delle Telecom e la questione delle tariffe saranno al centro della discussione. Ekki Liikanen, commissario europeo responsabile delle politiche di Information Society, non ha dubbi sull’urgenza della questione.
Secondo Forrester Research, entro il 2003 un terzo dei cittadini europei sarà su Internet. Le previsioni di e-commerce sono molto incoraggianti: mille miliardi di dollari nel 2004. La Scandinavia è stata pioniera in Europa e oggi Gran Bretagna e Germania stanno muovendosi molto velocemente. Sempre secondo Forrester, nel 2003 più di un quarto degli europei si connetterà a Internet attraverso dispositivi non PC.
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