L’Unione Europea sta discutendo in queste settimane un accordo sulla tassazione degli acquisti effettuati dai cittadini europei.
Poiché la proposta di regolamentazione prevede l’individuazione della provenienza dell’acquirente anche da parte di aziende esterne all’Unione, gli Stati Uniti hanno cominciato a preoccuparsi e a contrastare l’iniziativa.
Questo accordo, secondo Gartner, potrebbe infatti comportare problemi per le aziende Internet americane che hanno come mercato di riferimento anche quello europeo.
Questa I.V.A. targata EU secondo gli stati Uniti non ha senso perché dovrebbe essere misurata in base al paese di provenienza del compratore rendendo il calcolo della stessa alquanto macchinoso, oltre che costoso.
Secondo Margaret Dawson di Amazon si tratta di una procedura poco corretta nei confronti dei consumatori che vengono in questo modo trattati diversamente a seconda della loro nazionalità.
Gli Stati Uniti auspicano quindi decisioni con approcci più globali e non unilaterali, anche se in realtà per ora appare abbastanza difficile l’applicazione stessa di questa eventuale regola.