Vardan Kushnir 35 anni, bombardava da anni praticamente tutti gli utenti di servizi di posta elettronica del paese con pubblicità non richieste, circa l’American Language Centre di cui era responsabile.
La settimana scorsa la scoperta da parte della polizia: l’uomo sarebbe stato colpito varie volte alla testa con un oggetto pesante, nel suo appartamento del centro di Mosca dove è stato trovato.
Il giornale Kommersant riporta che, secondo la polizia, Kushnir sarebbe stato vittima di un colpo ideato da tre donne incontrate in un bar: queste lo avrebbero adescato e poi narcotizzato per derubarlo, ma a causa del risveglio anticipato e imprevisto sarebbe stato ucciso.
“Non crediamo all’ipotesi di un regolamento di conti o di una vendetta a causa dei sui rapporti d’affari su Internet,” ha dichiarato un ispettore. Tuttavia, i mass media russi non hanno potuto resistere alla tentazione di legare l’omicidio all’abitudine allo Spam di Kushnir.
Kushnir era così prolifico su Internet che nel 2003, Andrei Korotkov, Ministro delle comunicazioni all’epoca, aveva iniziato a rispondere ai suoi attacchi bombardando l’ufficio di Kushnir di migliaia di telefonate in una mattina.
La Russia non ha leggi specifiche per contrastare lo Spam, e le leggi che limitano l’accesso ai database pubblici sono di rado applicate. Per la modica somma di 100 dollari, infatti, è possibile bombardare un milione di utenti con e-mail indesiderate.