Le cose non sembrano procedere benissimo per Epub3.
A sette mesi dalla pubblicazione della Recommended Specification e a un anno dalla prima Proposed Specification, l’implementazione del nuovo standard procede – è un eufemismo – a rilento e inizia a non sembrare del tutto improbabile la possibilità che il formato – se non abbandonato – perda quantomeno di rilevanza (rafforzando di conseguenza la posizione di HTML5 come nuovo standard di fatto).
Per provare a reagire, IDPF ha lanciato Readium:
Readium is an open source reference system and rendering engine for EPUB publications. The overall aim of the Readium project is to ensure that open source software for handling EPUB 3 publications is readily available, to accelerate adoption of EPUB 3 as the universal, accessible, global digital publishing format (NdA, corsivo mio).
Come spiega Bill McCoy (executive director IDPF) nell’intervista qui sotto, Readium non è un applicazione di lettura. L’intenzione, piuttosto, è fornire ai produttori di applicazioni di lettura la possibilità di implementare un motore di rendering standard e aperto, offrendo un framework sulla base del quale costruire le singole applicazioni.
Readium è stato lanciato durante l’ultimo TOC. Il progetto ha ottenuto il supporto di partner importanti (tra gli altri Google, B&N, Adobe, Kobo, Sony, Samsung, Bluefire, tutti produttori di sistemi di lettura) e ha iniziato subito a dare risultati: supporto a MathML, compatibilità con i Fixed Layout Epub, un’estensione per Google Chrome.
Tutti segnali incoraggianti, tanto che all’ultima PePcon è stato dichiarato questo:
Readium is open source EPUB3 ereader and is starting to be implemented by major vendors. #pepcon #eprdctn
— Colleen Cunningham (@BookDesignGirl) Mag 15, 2012
Può darsi (è un auspicio, non scetticismo), eppure ad ora effetti concreti non se ne vedono. Di sicuro è molto presto: è sensato aspettare il lancio di nuovi prodotti hardware o un aggiornamento importante dei sistemi di lettura software.
Restano alcune valutazioni. Nessuno dei player più importanti ha davvero bisogno di Readium, soprattutto da un punto di vista tecnologico e di sviluppo dei prodotti. La separazione dei rendering engine – che variano a seconda del dispositivo o dell’applicazione utilizzata – rende molto difficile organizzare un flusso di lavoro efficiente, contribuendo così a indebolire gli editori e a rafforzare l’attuale assetto oligopolistico del mercato. Per questo decidere di adottare Readium potrebbe essere una scelta strategica, un segnale importante, una dichiarazione d’intenti.
E ancora: se IDPF decide di investire sviluppo e risorse in un progetto basato su WebKit – e dunque legato per necessità a dispositivi con display LCD – possiamo considerare la sorte dei lettori a inchiostro elettronico definitivamente segnata?