Altri guai per Napster. EMusic gli dichiara guerra e vuole vietare l’uso dei server a una lista di 600 utenti Napster.
EMusic, infatti, avrebbe identificato 35 mila brani musicali di cui possiede i diritti che sono scambiati sul sito incriminato e ha stimato in 20 mila il numero di utilizzatori implicati nello scambio di questi brani.
Il sito leso disporrebbe di un sistema che, utilizzato solo al 10% del suo potenziale, ha già permesso di localizzare questi 35 mila brani illegittimi. Gli utenti “scambisti”, invece, sono stati scoperti grazie alla loro lista di “tounes” pubblicata su Napster.
Le reazioni di questi utenti sono andate dal “scusatemi, non lo faccio più” a un più prosaico “ma vaffa…”. Se la risposta è di questo tenore, gli utenti finiscono sulla lista nera di EMusic, suscettibili, quindi, di essere radiati da Napster. Se quest’ultimo accetta, ovviamente.
Intanto, una prima lista di 600 “filibustieri” è stata inoltrata a Napster perché venissero cacciati. E ne seguiranno migliaia di altri, sembra.
Tecnicamente Napster può cacciarli, com’è successo per più di 300 mila abbonati che scambiavano brani dei Metallica, dopo la causa intentata da questo gruppo. Stessa sorte era toccata ad altri 230 mila, questa volta su richiesta di Dr. Dre.
Napster, ovviamente, si difende e difende anche i propri utenti, dichiarando che non può identificare con certezza i brani scambiati per impedire la presenza di alcuni pezzi musicali o artisti.
EMusic, invece, tenta la carta della paura, cercando di creare un clima di inquietudine presso gli utenti Napster al fine di scoraggiarli dal connettersi ai server. Insomma, una specie di “EMusic ti vede!” con il dito puntato e gli occhi fiammeggianti.