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EMI cambia strategia e apre i suoi cataloghi a distributori online indipendenti

22 Novembre 2002

EMI cambia strategia e apre i suoi cataloghi a distributori online indipendenti

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Calo di vendite per l’industria mondiale del disco e, allora, si cambia registro. Nuove strategie di distribuzione su Internet che in passato erano state vietate, adesso prendono piede.Primi a partire, …

Calo di vendite per l’industria mondiale del disco e, allora, si cambia registro. Nuove strategie di distribuzione su Internet che in passato erano state vietate, adesso prendono piede.
Primi a partire, i britannici della EMI, numero tre mondiale, che ha siglato accordi di distribuzione con nuove piattaforme di musica online.

Questi accordi permetteranno a terzi di vendere musica online per intermediazione a portali come AOL e Yahoo!
“Abbiamo preso misure ben determinate per sviluppare modelli economici incontestabili – spiega Eric Nicoli, presidente di EMI – che permetteranno la distribuzione digitale della musica e il lancio di nuovi prodotti”.

Per gli analisti, la firma di questi accordi rappresenta una svolta nella strategia di EMI, per cercare di fermare le piattaforme di scambio gratuito di musica online eredi di Napster.

Malgrado la chiusura del famoso sito, altri ne hanno preso il posto e l’industri discografica ha dovuto raddoppiare i suoi sforzi di mobilitazione per fargli fronte.
Ad esempio, creando proprie piattaforme di distribuzione di musica online con l’intenzione di fare terra bruciata.

Da una lato MusicNet creata l’anno scorso dalla collaborazione di Warner Music, BMG e EMI, dall’altro Pressplay, nato dall’accordo tra Universal Music e Sony Music che rappresentano il 50 % del mercato discografico mondiale.

Sono state, però, nascite imperfette. Dopo un successo limitato all’inizio, gli utenti si sono lamentati del numero limitato e della mancanza di varietà di brani di musica proposti.
Hanno cercato, in pratica, di rifilare roba vecchia e di magazzino.

Così, l’uso della musica scaricata da Internet è stato limitato, anche perché gli utenti non potevano masterizzare liberamente i loro CD o trasferire i pezzi in formato MP3.

Invece, l’accordo firmato con i distributori Alliance Entertainment, Ecast, Streamwaves, FullAudio Corporation, Liquid Audio, Listen.com’s Rhapsody, MusicNet, Pressplay e Roxio permetterà agli utenti di masterizzare un numero limitato di CD per proprio consumo personale.

“L’apertura dell’accordo a tutti i cataloghi e l’estensione di accordi di distribuzione di EMI con tutte le piattaforme di musica e non solamente MusicNet o Pressplay – dichiara un analista del gruppo Forrester Research – sono avanzamenti importanti”.
“La prossima tappa – aggiunge – sarà quando gli altri editori di musica come Sony e Universal autorizzeranno chi vorrà vendere musica sotto licenza. Penso presto, visto che EMI l’ha già fatto”.

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