Le compagnie telefoniche statunitensi temono gli effetti psicologici del millennium bug, non quelli tecnologici. Il maggior timore riguarda infatti la possibilità di super-intasamento dei circuiti intorno alla mezzanotte del 31 dicembre. Ma ciò non tanto per fare i classici auguri a parenti e amici vicini e lontani, quanto piuttosto per ascoltare il rassicurante segnale di libero dalla cornetta telefonica. O meglio, per verificare al volo che l’apparecchio e le linee funzionino correttamente. A prevenzione del tutto, questo il chiaro avviso diffuso da un portavoce di Sprint: “Andiamo dicendo alla gente di non preoccuparsi di dover tirar su il telefono a mezzanotte, perché se tutti dovessero farlo allo stesso istante, è chiaro che ci saranno dei problemi.”
Preoccupazioni anche alla BellSouth, dove si teme l’ingolfamento della rete locale a danno delle possibili chiamate di emergenza. In tal caso, i dirigenti della società sono pronti a ricorrere addirittura alla tempestiva trasmissione di dispacci radio-TV per invitare i residenti a desistere da chiamate non strettamente necessarie o da inutili verifiche. A scanso di equivoci, i responsabili di AT&T affrettano a diffondere comunicati in cui si chiarisce come tutto ciò “non abbia nulla a che fare con i problemi causati dal Y2K”. Problemi che in ogni caso un po’ tutte le compagnie telefoniche si dichiarano attrezzate a fronteggiare, aiutate dal fatto che il capodanno cade nel week-end, quando cioè l’attività lavorativa è assai ridotta o del tutto assente.