Meglio di tutti la Danimarca che ha saputo trarre il maggior vantaggio dal Web, secondo lo studio condotto da IBM e dalla rivista britannica The Economist.
Al secondo posto l’anno scorso, la Danimarca ha saputo soffiare alla Svezia il primo posto grazie alla messa online di un portale governativo, che raccoglie cinque ministeri e 24 organizzazioni i cui servizi sono accessibili alle imprese.
“La Danimarca ha una politica governativa molto attiva per facilitare le pratiche amministrative alle società”, spiega Peter Korsten, direttore per l’Europa dell’Institute for Business Value di IBM.
Lo studio, che si è interessato in particolare: al numero di collegamenti Internet e alla loro durata, ai prezzi praticati, ai supporti tecnici e al quadro giuridico, evidenzia che le differenze tra i primi otto paesi dell’elenco sono minime.
Dietro la Danimarca, al secondo posto, la Gran Bretagna, seguita dalla Svezia terza, dalla Norvegia quarta e dalla Finlandia, al quinto posto.
Lo studio poi mette in luce come “In Scandinavia è notevole il modo in cui gli abitanti hanno integrato Internet alla loro vita quotidiana. Ha completamente cambiato il loro modo di lavorare, comperare e comunicare con lo Stato”, sottolineando che i governi di questi paesi hanno sostenuto immediatamente lo sviluppo delle infrastrutture Internet.
Gli Stati Uniti invece, che dispongono dell’ambiente culturale e sociale più favorevole a Internet, arretrano dal terzo al sesto posto, in particolare perché la percentuale di collegamenti a banda larga è più bassa rispetto agli altri paesi.