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Ebook: tra standard, utenza e collaborazione

14 Luglio 2005

Ebook: tra standard, utenza e collaborazione

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Per consentire un’efficace fruizione dei documenti elettronici si cercano di sviluppare standard e soluzioni che permettano di uniformare i numerosi formati nei quali gli ebook sono prodotti e distribuiti. Parallelamente il libro digitale è protagonista di iniziative che sembrano destinate a ridefinire le frontiere dell'accesso all'informazione. Ma chi sono i destinatari finali, gli utenti effettivi dei libri digitali?

Una convinzione che lentamente si sta diffondendo tra una fetta sempre più ampia di “attori del mondo editoriale” (editori, autori e lettori) è come ebook e libri in formato cartaceo non siano concorrenti: l’ebook è in fondo una delle due forme differenti di un prodotto che, grazie alla tecnologia e alla diffusione estensiva e capillare della Rete, si sta affermando sempre di più. Indubbiamente rispetto al prodotto tradizionale presenta notevoli vantaggi: tra i più evidenti sono la disponibilità assicurata del prodotto e la possibilità di riconversione dei contenuti che la carta non consente.

Inoltre gli ebook-reader permettono normalmente di variare con facilità la dimensione del carattere di lettura e questo favorisce l’accessibilità dei contenuti: in poche parole è il libro stesso ad adattarsi. Gli ebook, infine, pur con formati differenti, dal semplice.txt al più complesso.pdf, possono essere facilmente trasportati (e distribuiti). Il formato digitale consente quindi di allocare nella memoria di un singolo computer un numero di libri comparabile a una piccola biblioteca, sempre a portata di clic.

Ciononostante, spesso è possibile fruire dei documenti digitali soltanto mediante appositi strumenti hardware e software, il più delle volte non compatibili tra loro o implementati su piattaforme differenti. Un tentativo per ovviare a questo problema e per assicurare ai lettori l’accesso al numero più alto di testi digitalizzati compatibili tra di loro, proviene dall’Open eBook Forum (OeB) che, finanziato da Adobe Systems, Inc., Microsoft Corporation, OverDrive, Inc. e da eReader.com, riunisce i principali produttori di hardware, editori e sviluppatori software sotto l’egida del National Institute of Standard and Technology (NIST).

Da questo organismo non-profit è stato elaborato l’OEBPS (Open Ebook Publication Structure), il formato che ambisce a divenire lo standard di riferimento per la strutturazione e la codifica di testi elettronici, del quale nel 2002 è stata rilasciata la specifica 1.2.

Sempre nel 2002 il gruppo di lavoro che si occupava delle strutture di pubblicazione ha incominciato a sviluppare la versione 2.0 di OEBPS, che però non è stata ancora ultimata (il progetto è in una fase di stand-by e viene ancora inserito nei report annuali dell’OeB). Uno degli ostacoli maggiori alla definizione della 2.0 è consistito probabilmente nel mercato stesso degli ebook, ritenuto all’epoca ancora ristretto, per cui le semplici applicazioni della versione 1.2 sono sembrate più che adeguate. Il clima apparentemente mutato e la crescente espansione di testi elettronici, in particolar modo in settori professionali come quello tecnico-scientifico e medico, potrebbero oggi far rinascere interesse e spingere verso la riapertura del progetto OEBPS 2.0.

Il formato OEBPS si basa sugli standard Web XML, XHTML e CSS: i file che costituiscono la pubblicazione OEBPS sono collegati fra di loro e organizzati per mezzo di un file XML denominato package file, che costituisce la radice dell’albero dei documenti della pubblicazione e ha estensione.opf. Questo formato open source non è indirizzato all’utente finale, ma è pensato come formato intermedio, uno standard cioè aperto e valido per creare una specie di sorgente dell’ebook che possa poi essere compilato in vari formati, anche proprietari. Un sistema di lettura, pur conforme alle specifiche dell’Open eBook Forum, non deve quindi necessariamente includere un sistema di visualizzazione che interpreti in modo nativo i documenti elettronici in formato OEB: lo si può infatti adottare come formato input per poi operare una procedura di conversione in altro formato binario.

Ma chi alla fine trarrà beneficio da questi sforzi? A chi è davvero indirizzato un ebook?

Un ebook è rivolto soprattutto a tre grandi segmenti di lettori, che è possibile classificare come grandi lettori, professionisti e studenti.

Ai primi, l’uso degli ebook permette di usufruire dell’esperienza della lettura in qualsiasi momento della giornata con la possibilità di creare, modificare, ampliare e utilizzare a piacere la propria libreria personale.

I professionisti, o quanti debbano accedere in più momenti della giornata e in luoghi diversi a dati e documenti per scopi lavorativi, possono invece apprezzare la semplicità di fruizione e la velocità di download del testo elettronico. Una volta memorizzato il documento, sarà possibile accedere subito, consultare e quindi elaborare una vasta mole di informazioni – spesso a alto contenuto tecnico visto che il formato elettronico ben si presta alla codifica di testi “di rapida consultazione” – inerenti ai propri bisogni lavorativi.

Infine, gli studenti possono trarre vantaggio dal testo elettronico che riduce notevolmente l’ingombro e il peso dei testi scolastici, e favorisce un rapporto più stretto, personale e diretto con i contenuti, grazie all’interattività e all’ipertestualità che sono intrinseche alla struttura del libro digitale.

A questo va però aggiunto che per studenti, ricercatori e per quanti coniughino quotidianamente cultura e tecnologia, spesso i prezzi di copertina per determinati argomenti sono proibitivi. Tuttavia la digitalizzazione dei libri ha permesso la realizzazione di siti preposti alla diffusione gratuita di ebook di qualità, che si pongono come parziale soluzione all’impossibilità di accedere, senza violare copyright o leggi, ai contenuti desiderati.

Oltre al celebre Progetto Gutenberg, distributore di documenti elettronici gratuiti in formato.txt dal 1971, un altro esempio è la collezione di ebook dell’Etext Center, dell’Università della Virginia, USA: si tratta di una vasta raccolta di testi elettronici di vario argomento, in lingua inglese, scaricabili gratuitamente, implementati su Microsoft Reader e Palm. Non solo quindi letteratura disponibile quotidianamente sul proprio computer di casa o in ufficio, ma anche su pocket PC. I testi scaricati sono ovviamente destinati a uso personale e non possono essere commercializzati, ma l’iniziativa sottolinea la convergenza crescente tra il carattere collaborativo e di diffusione libera di informazioni della Rete da una parte e i libri elettronici dall’altra.

A queste due iniziative esemplari se ne potrebbero affiancare altre, tra cui la recente (e a volte discussa) Google Print, che, grazie al coinvolgimento di numerosi editori su scala mondiale, sembra prefiggersi lo scopo di diventare la libreria online più ricca della Rete.

Parlando di carattere collaborativo e di libri elettronici, non si può infine non ricordare il lavoro che fa capo a Wikipedia, l’enciclopedia libera di internet: una sua iniziativa, rivolta soprattutto agli studenti e ai professionisti, è Wikibook, una collezione di testi didattici per ogni livello di apprendimento e su ogni tipo di argomento (si va dalle scienze alle tecnologie alle lingue straniere), messi a disposizione gratuita dalla Wikimedia Foundation, che possono essere anche un valido ausilio per attività di insegnamento online. Sono pubblicati sotto una licenza pubblica che ne assicura la gratuità eterna, l’impossibilità di essere modificati (bensì aggiornati e migliorati) o eliminati, patrimonio della comunità mondiale.

In questo modo il mondo accademico incontra davvero il mondo reale: i testi sono scritti, editati e controllati da personale qualificato e volontario, e redatti in modo da venir incontro alle esigenze di apprendimento di studenti di ogni ordine e grado. I testi devono necessariamente aderire a degli standard prefissati (che stabiliscono, per esempio, come suddividere il documento in capitoli, come editare una pagina, l’uso di una nomenclatura uniforme ecc.) che danno ai Wikibook un’autorità pari agli altri testi scolastici.

Testi di studio, digitali, gratuiti e soprattutto di qualità: una strada da percorrere verso il futuro e la credibilità degli ebook come “l’altro supporto oltre il libro”.

Contatti e informazioni

L’autore dell’articolo partecipa, nell’ambito del Master MICSU (Umanisti, informatica e comunicazione), a un progetto di studio e lavoro su problematiche legate al marketing editoriale e alla diffusione di contenuti online. Segui il filo delle indagini sul blog del gruppo.

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