Cresciuto a ritmo sostenuto fin dall’introduzione in Borsa del 1998, il sito d’aste online più famoso del Web è sempre andato oltre le aspettative di Wall Street, almeno fino al mese scorso, quando un repentino calo nei profitti è costato a eBay un quinto del suo valore di mercato.
Inoltre eBay non ha raggiunto i suoi obiettivi, interrompendo la sua tendenza abituale e costringendo analisti e investitori a rivedere le valutazioni.
“La domanda di fondo che si pongono gli analisti e gli esperti è: la crescita di eBay è forse diventata più costosa da sostenere rispetto al passato?”, ha commentato Mark Mahaney, analista di American Technology Research.
Il grosso della crescita iniziale di eBay è avvenuto, infatti, sulla parola, senza esborsi di denaro. Ma adesso, a quanto pare, la situazione sta cambiando e l’azienda americana deve iniziare a pagare se vuole crescere. Ha dunque aumentato la pubblicità in Germania e Usa, dove alcuni utenti iniziano a lamentarsi per la crescita delle tariffe, generando il timore che molti di loro potrebbero semplicemente lasciare eBay o cercare alternative al sito, che attualmente ha un virtuale monopolio in Usa.
Il sito di aste online ha quindi dichiarato che abbasserà le tariffe applicate a chi intende mettere in vendita sulla Rete degli articoli. eBay ha anche annunciato di preparare altri cambiamenti nei prezzi e nei servizi offerti ai clienti.
In un messaggio diffuso sul sito Web, il presidente per il Nord America Bill Cobb ha detto che eBay.com e eBay.ca abbasseranno la tariffa minima per le inserzioni da inserire nelle liste delle aste, e fisseranno prezzi differenti in base alle categorie.
La società chiuderà, infine, il servizio di risposta automatica e-mail nel giro di 90 giorni, per consentire a tutti gli utenti di usufruire di una risposta personalizzata proveniente da un rappresentante dell’azienda.