L’idea di creare sistemi di certificazione nel mondo informatico è un modo per promuovere il consolidamento di competenze e di fornire agli utenti garanzie minime di affidabilità rispetto ai professionisti del settore.
Se nell’ambito del software proprietario solitamente sono le aziende produttrici di un determinato software ad attivarsi affinché vengano creati percorsi formativi e di certificazione strettamente legati ai loro prodotti, nel mondo del software libero questa tipo di spinta viene meno per ovvie ragioni. Spetta dunque ai principali enti non-profit o alle aziende impegnate nel ruolo di “piloti” dei vari progetti open source promuovere questo tipo di iniziative.
È il caso recente della Document Foundation, l’ente che coordina e promuove lo sviluppo di LibreOffice; il 7 maggio scorso a Berlino è stato infatti annunciato l’avviamento di un programma di certificazione proprio sulla suite applicativa per l’ufficio più nota e diffusa del mondo open. A coordinare il comitato di certificazione sarà un italiano, Italo Vignoli, da tempo impegnato nella comunicazione e promozione di progetti di sviluppo open e così dichiara:
Il Programma di Certificazione per LibreOffice è un passo importante per la crescita del numero di aziende che migrano alla suite libera per ufficio, perché questo processo è strettamente legato alla qualità dei servizi, che a sua volta è legata alla definizione di metodologie riconosciute e condivise per tutti gli aspetti del processo stesso: sviluppo di template e macro, soluzione dei problemi specifici legati all’ambiente aziendale, formazione degli utenti a tutti i livelli e supporto.
I profili attualmente previsti dal processo di certificazione coprono i principali campi dello sviluppo, della formazione specialistica, della migrazione e della consulenza, e nello specifico sono Certified Developer, Certified Migration Professional, Certified Professional Trainer, L1 Support Professional, L2 Support Professional.
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