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E-naissance, scenari del Rinascimento digitale

17 Aprile 2001

E-naissance, scenari del Rinascimento digitale

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L'arte che si confronta con la scienza e le nuove tecnologie. Se n'è discusso a Torino alla conferenza di CAiiA-STAR organizzata dalla Fondazione Fitzcarraldo

La forma di espressione che nasce dall’incontro della tecnologia con la creatività propone un nuovo concetto di arte.

Ciò che viene rappresentato non è più solo la realtà circostante. L’artista aspira piuttosto alla creazione di nuovi mondi, di realtà immaginarie e trasformabili. La virtualità è il filo conduttore di queste nuove correnti di pensiero che fanno confluire la riflessione artistica con la teoria scientifica e tecnologica.

Si potrebbe parlare di un’avanguardia telematica per descrivere questa ricerca di nuovi linguaggi che fa uso dei new media per rappresentare il mondo, la percezione di esso o per crearne di nuovi. Tali pratiche hanno trovato una direzione comune con “E-naissance “, la conferenza organizzata a Torino dalla Fondazione Fitzcarraldo nell’ambito della sessione primaverile 2001 di CAiiA-STAR (svoltasi nel capoluogo piemontese dal 23 marzo al 1° aprile).

Per la prima volta in Italia, venti tra artisti e ricercatori di tutto il mondo, si sono incontrati alla GAM (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) per esplorare i nuovi confini fra umano e artificiale, organico e inorganico, e discutere sulle “nuove configurazioni di mente, corpo e spazio”.

Hanno presentato i loro lavori artisti come l’americana Donna Cox, autrice tra l’altro del saggio “Rinascimento digitale” (1986), Roy Ascott, promotore del CAiiA-STAR, il brasiliano Eduardo Kac e la canadese Thecla Schilphorst, tanto per citarne alcuni.

“E-naissance” da una parte fa il verso a tutto ciò che è “e-“, dall’altra indica un rinascimento elettronico, una “rénaissance”. L’espressione definisce ancora oggi il rapporto tra arte e tecnologia. Come all’epoca di Leonardo l’invenzione della prospettiva apriva nuove strade alla rappresentazione del mondo, così oggi il computer, la nuova prospettiva, offre possibilità infinite di rappresentazione.

E lo stesso spirito rinascimentale della passione artistica unita all’analisi scientifica che animava Leonardo, si ritrova oggi in autori come Donna Cox, che ha proposto a Torino i suoi metodi di visualizzazione scientifica, risultato di strumenti avanzati di realtà virtuale. Con questi metodi la Cox fornisce a scienziati e ricercatori nuove modalità di collaborazione lungo distanze remote, descrivendo una rete tecnologica in grado di simulare fenomeni cosmologici che riproducono l’attività di cooperazione.

La virtualità è spesso intesa come astrazione, tuttavia il concetto ha innescato numerose riflessioni sulla fisicità in rapporto alle tecnologie. Proprio l’esplorazione dello spazio liminale tra uomo e macchina è l’obiettivo delle ricerche di Thecla Schiphorst. Nella sua navigazione “sulla pelle delle macchine”, l’artista canadese mostra come l’atto dell’interazione in uno spazio lega intimamente all’ambiente attraverso l’azione e il movimento, l’intenzione e il desiderio.

Interattività è il concetto che più di ogni altro attraversa trasversalmente i filoni di ricerca proposti a “E-naissance”. Una perlustrazione documentale delle vite, dei sogni e dei rapporti sociali di persone provenienti da paesi diversi è il nucleo dell’intervento di Jill Scott. Nelle sue installazioni didattiche alla scuola del Bauhaus, l’australiano ha realizzato un dispositivo d’interazione che consente al pubblico di diventare editore creando le proprie associazioni di contenuto attraverso un montaggio video.

Le invenzioni tecnologiche e le applicazioni della scienza si approssimano all’arte in quanto manifestazioni della creatività umana. È quanto accade nelle ricognizioni dell’artista brasiliano Eduardo Kac: la Telepresence Art, l’unione di telecomunicazioni e robotica, l’Arte Biotelematica, integrazione di processi biologici e reti digitali, e l’Arte Transgenica, uso dell’ingegneria genetica per creare organismi viventi unici.

Il dibattito ha visto convergere analisi provenienti da una pluralità di contesti culturali differenti: “Multiculturalità e multidisciplinarietà sono le caratteristiche dell’approccio di discussione di “E-naissance”, spiega la coordinatrice dell’evento Elisa Giaccardi, “si sono incontrati artisti e ricercatori di molti paesi del mondo evidenziando come le pratiche convergenti di arte e scienza possono seguire una strada comune”.

Elisa Giaccardi è anche autrice di un intervento nel quale investiga sulla definizione di una scienza delle relazioni nella progettazione di sistemi interattivi e delle relative interfacce. E sulla possibilità di costruire, in ambienti collettivi e condivisi, dei ponti fra le persone e le loro azioni pratiche e intellettuali, si concentra l’indagine di Pamela Jennings “La poetica del coinvolgimento: pratica riflessiva nel design di architetture intelligenti”.

Visualizzazione, autore collettivo, interazione, sono idee non nuove nel mondo dell’arte. Dagli esperimenti surrealisti con l’audiovisivo (Bunuel, Dalì) agli happening di Kaprow, dalla rete magmatica costituita dal movimento di Fluxus fino alle performance della body art dagli anni ’60 a oggi, l’arte del Novecento si è più volte confrontata con gli strumenti tecnici cercando sempre nuove possibilità di realizzazione. Si tratta dunque di espressioni artistiche che non creano un’opera finita, ma pongono per lo spettatore le condizioni di un’esperienza.

“E-naissance” è stata il frutto della genialità di Roy Ascott, che da anni promuove la ricerca nell’utilizzo creativo e innovativo dei media interattivi, dei sistemi telematici e delle scienze cognitive e biologiche. Tutte indagini che confluiscono all’interno del CAiiA-STAR, un programma che integra due centri di dottorato: CAiiA, Centre for Advanced Inquiry in the Interactive Arts (Centro di ricerca avanzata sulle arti interattive), dell’Università di Newport, e STAR, Science, Technology and Art Research (Centro per la ricerca in arte, scienza e tecnologia), dell’Università di Plymouth.

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