Il BLACK FRIDAY è già arrivato! 🎉

Libri scontati del 15% e spedizione gratuita.

➡️ Scopri subito la promo.
Home
E-mail di protesta: un ex impiegato vince la causa contro Intel

03 Luglio 2003

E-mail di protesta: un ex impiegato vince la causa contro Intel

di

Negli Stati Uniti, la Corte suprema della California ribalta la sentenza di un tribunale di primo grado e di quello di appello e da ragione a un ex impiegato della …

Negli Stati Uniti, la Corte suprema della California ribalta la sentenza di un tribunale di primo grado e di quello di appello e da ragione a un ex impiegato della Intel, perché non ha attentato alla proprietà privata del gruppo.

Ken Hamidi, così si chiama l’ex impiegato dell’azienda di microprocessori, era stato licenziato negli anni ’90. Dopo il suo allontanamento, aveva iniziato una campagna contro Intel inviando e-mail di critica contro i comportamenti del gruppo nei rapporti personali con i dipendenti.

In 21 mesi, Hamidi spedisce sei e-mail a migliaia di suoi ex colleghi.

L’azienda corre ai ripari e, prima, cerca di bloccare le e-mail con artifici tecnici, poi chiede al suo ex dipendente di non inviare più messaggi di posta elettronica. Al rifiuto di Hamidi, Intel decide di partire all’attacco accusandolo di attentato alla proprietà privata, nel caso specifico del suo sistema informatico.

In primo grado Hamidi viene condannato a cessare l’invio di e-mail, sentenza confermata in appello.
La Corte suprema californiana, invece, ribalta le sentenze è dichiara che “non ci sono prove che ricevere o distribuire internamente i messaggi elettronici del signor Hamidi abbia danneggiato il sistema informatico di Intel o rallentato o perturbato il suo funzionamento”.

Hamidi, continua la sentenza assolutoria “non ha invaso la proprietà privata di Intel, come non lo fa un manifestante che porta un cartello o grida in megafono all’esterno degli uffici di una società, inviando una lettera o telefonando per lamentarsi di certi comportamenti”.

La decisione della Corte suprema è stata presa a maggioranza (quattro voti contro tre) e il portavoce di Intel ha dichiarato che il gruppo ha discusso questa sentenza e sta studiando le opzioni a sua disposizione. Insomma, non molla.

Iscriviti alla newsletter

Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo

Immagine decorativa form newsletter
Gli argomenti che mi interessano:
Iscrivendomi dichiaro di aver preso visione dell’Informativa fornita ai sensi dell'art. 13 e 14 del Regolamento Europeo EU 679/2016.