L’e-commerce sarà pure efficace e redditizio, però è anche rischioso e lento. Da una parte il Giga Information Group riporta che lo scorso anno la tecnologia online ha fatto ridurre i costi imprenditoriali USA di oltre 15 miliardi di dollari. Ma altre fonti spiegano che il prezzo da pagare per lo sviluppo e il mantenimento di un sito e-commerce esteso e articolato è salato: si possono raggiungere anche diversi milioni di dollari ogni anno. Succede in aziende quali IBM, i cui responsabili suggeriscono di prestare molta attenzione, tra le altre cose, al passaggio verso la completa automazione dei sistemi, con annesse ricadute sulle dispute sindacali della forza-lavoro licenziata.
Altro motivo di preoccupazione, l’estrema lentezza di Internet (checché se ne dica). Una ricerca curato da Zona Research riporta che dopo aver atteso non oltre otto secondi per visualizzare una pagina Web, il 33 per cento degli utenti getta la spugna. Un’altra indagine che l’azienda di consulenze Keynote va tenendo su 40 dei maggiori siti di e-commerce, rivela che i più veloci ricorrono a numerosi server locali dislocati in zone geografiche strategiche, evitando così di passare per i router e rallentare notevolmente il caricamento sul monitor dell’utente finale.