Attraverso un’intesa congiunta tra l’istituto statunitense Aicpa (American institute of chartered public accountants) e l’istituto canadese Cica (Canadian institute of certified accountants), alla quale il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ha aderito nel mese di gennaio 2001, è stato creato il marchio WebTrust.
Si tratta di un sistema di certificazione dei siti che operano nell’ambito del commercio elettronico, finalizzato a garantire la corrispondenza delle impostazioni tecniche e giuridiche del sito alle norme definite dal progetto WebTrust.
Attraverso il rilascio della certificazione e l’apposizione del marchio WebTrust sull’homepage del sito, infatti, il cliente – consumatore privato, impresa o utente del pubblico servizio – sarà indotto ad associare al sito un elevato grado d’affidabilità dell’operatore contattato per l’esecuzione della transazione online.
Il sigillo in questione – che si affianca a un’analoga recente iniziativa delle Camere di Commercio, della quale abbiamo parlato in questa rubrica, concernente il bollino Cert.Impresa – potrà essere rilasciato esclusivamente da un dottore commercialista, in possesso di una specifica abilitazione, in seguito alla verifica dei requisiti richiesti.
In particolare, ogni impresa, in base alle proprie caratteristiche merceologiche e alla propria area di intervento, dovrà fornire le necessarie garanzie in materia di sicurezza informatica, sia per quanto riguarda il rispetto della riservatezza nel trattamento dei dati, sia per quanto riguarda l’integrità e l’originalità dei documenti informatici trasmessi.
Dovranno essere garantiti, inoltre, il rispetto delle regole di comportamento nel rapporto giuridico con il cliente, e la trasparenza nella fase esecutiva del contratto.
La scheda per richiedere e ottenere la certificazione è disponibile sul sito del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti.
Il marchio e le norme WebTrust sono stati ratificati a livello internazionale in Usa, Canada, Europa, Australia, Honk Hong, Israele e sono stati riconosciuti dai corrispondenti istituti professionali in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Spagna e Svezia.