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È arrivata la fotografia digitale

11 Maggio 2000

È arrivata la fotografia digitale

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Impressioni di un addetto ai lavori sulla situazione della fotografia digitale, con prova su strada della Nikon Coolpix 950

I prezzi scendono, la qualità sale, la stessa dinamica che ha contribuito alla diffusione del computer si sta facendo strada nella diffusione della fotografia digitale. E l’apertura del mercato digitale alle masse?

Mettiamo subito le cose in chiaro

Credo di avere una certa esperienza in fotografia. Dai primi scatti per le strade di Torino nel lontano ’70 ad oggi, il mio mestiere è sempre stato il fotografo professionista. Reportage, ritratto, foto di studio, foto on location, ecc. Fine del cappello auto-promozionale. Passiamo al sodo.

Un cenno storico

Nel lontano Natale ’83, per quelli che se lo ricordano, é avvenuto un fatto straordinario: il computer ha cominciato ad entrare nella case americane. Molti citeranno a tal proposito: ingressi di nuove tecnologie, congiunzioni astrali, Bill Gates e Monica Lewinski, ma non hanno capito niente.

Quello che fece da molla per il fenomeno di un computer in ogni casa, fu solamente un banale discorso di marketing. Gli Apple II che fino a pochi giorni prima costavano $ 729, scesero di brutto a prezzi tipo $ 349, entrando così nel budget di molte famiglie.
E il famoso Commodore 64 veniva venduto al di sotto dei $ 200. Fino a 10 anni prima un computer di quella potenza…solo le banche potevano permetterselo, e il Pentagono.
E all’ora di apertura dei negozi di computer c’erano le code davanti alle porte d’ingresso.

Ebbene, in questa primavera del 2000 si sta verificando un altro processo del genere, anche se in sordina, ma con la stessa dinamica, relativamente alla fotografia digitale. Il casus belli è l’uscita sul mercato mondiale di tutta una serie di macchine digitali da 3 e più megapixel, capostipite la Nikon Coolpix 990, con relativa caduta di prezzo di prodotti molto validi.

Una macchina fotografica digitale in ogni casa

Molti l’hanno già fatto, altri ci stanno seriamente pensando, altri ancora vorrebbero, ma non sono sicuri. Effettivamente, il panorama della fotografia digitale fino ad oggi è sempre stato impostato sull’incertezza e sui tempi lunghi, e non a torto. Soprattutto per un non professionista: comprarsi una macchina foto digitale per un paio di milioni, per poi vedersela svalutare quasi completamente nell’arco di un anno e mezzo, avendoci fatto solo le foto dei figli e del cane, non è certamente un buon investimento.

Ma le regole del gioco stanno cambiando. E qui negli USA lo si sta vedendo proprio ora: la Nikon Coolpix 950, macchina fotografica digitale di performance medio elevate, già quasi (ho detto quasi) a livello pro, si sta offrendo alle masse a prezzi scontati, o perlomeno abbordabili.
Quella che fino a pochi giorni fa era considerata l’ammiraglia della flottiglia delle macchine fotografiche digitali, viene offerta a prezzi che vanno mediamente dai $ 497 ai $ 700. Verificare per credere: http://www.shopper.com

Un prezzo già abbordabile, in paragone con i $ 1.000 che costava solo 3 mesi fa. Già molti possono cominciare a farsi i conti in tasca e vedere se potranno regalarsela, uno di questi giorni.
Io l’ho già fatto, non ho saputo resistere, e voglio farvene partecipi.

Scenario digitale

La fotografia digitale, sia in senso amatoriale sia professionale, giovanissima non è.
Per vari motivi (sia tecnici che di mercato) non ha ancora raggiunto una grande diffusione, ma la sua ora sta arrivando. I motivi vanno dalla non preparazione degli utenti ad un uso efficace del mezzo, ai costi ancora alti per la produzione dei sensori CCD, alla qualità non altissima di detti sensori.

E poi il mercato non è ancora pronto. Solo adesso stiamo arrivando ad una situazione di “tutti fotografi” dove ogni padre di famiglia si improvvisa Cartier-Bresson, e dove alle feste di amici sono più i lampi di flash che si vedono che le pacche sulle spalle.
Ma ci vorrà ancora qualche anno prima che dalla pellicola ed al laboratorio di sviluppo in un’ora dell’angolo (tra l’altro di solito economico ed efficace) si passi al “faso tuto mi” in ambiente famigliare, al digitale.

Perché la Coolpix? La rivoluzione parte da qui?

Qui l’opinione diventa più che mai personale. Perché a mio parere, tra tutte le macchine fotografiche digitali in circolazione, la Coolpix 950 mi pare, viste le caratteristiche tecniche ed i test effettuati, essere l’unica macchina che veramente possa giustificare l’appendere al chiodo la buona vecchia reflex 35 mm. E poi, intendiamoci bene, io lo intendo riferita solo per scopi amatoriali, di puro godimento e turismo, non per uso REALMENTE pro, tranne ovviamente tutto quanto è Web. Ed anche depliantistica di poche/medie pretese.

Non che non ci siano altri prodotti validi sul mercato, anzi. Ma ci rimane sempre l’immagine (che il prodotto non smentisce, tra l’altro) che “Nikon è buono”. La usava Robert Capa, l’hanno usata tutti (dico tutti) i fotografi pro fino a poco più di 10 anni fa, è sempre stato un prodotto di altissima qualità. Colpisce anche di più l’immaginario collettivo: che una macchina digitale (p.es.) Toshiba possa costare $ 700, ci sembra scontato. Ma una Nikon! Solo $ 700? quasi me la posso comprare pure io.

Disclaimer

Non fraintendetemi, non sono un testimonial Nikon. Non me ne frega più di tanto che ne vendano milioni di queste ed altre macchinette. Da utente Nikon quale sono dal ’75 ho un numero di critiche da fare alla gestione dei loro prodotti e della loro immagine che ne riempirei un libro. La mia opinione ve la offro, a rischio di denunce, gratis e con il cuore in mano, totalmente personale e libera da vincoli di sponsorizzazione.

Prova su strada Coolpix 950: i pro
La macchina di per sé offre l’idea di essere una vera macchina fotografica, non come altri giocattolini che ho avuto modo di maneggiare. Sarà per il corpo in plastica che sembra alluminio, sarà per il pulsante di scatto che sembra quello della mia F4.

Qualità immagine: molto buona per una digitale “economica”. I 1600×1200 pixel della Coolpix 950 sono reali, a differenza di quelli dichiarati da altre marche che invece bluffano duro.
Ne risulta un file compresso JPEG (qualità FINE, la migliore) di circa 700-800K: 5.6Mb quando viene aperto in un programma di ritocco. Già ci sono pixel a sufficienza per poterci lavorare, sufficiente per stampare un 13×18 dignitoso.

L’automatismo dell’esposizione funziona molto bene, come pure il flash.
Idea geniale è l’obiettivo rotante che permette di inquadrare da ogni angolo e…farsi gli autoritratti! Mitico.
Portatile, leggera e pratica. Ciuccia batterie quanto una Ferrari beve benzina, ma qui non c’è nulla da fare. È lo schermo LCD. Spegnere lo schermo per risparmiare, questa una regola del digitale. Oppure comprarsi gli accumulatori (io ho fatto così) se pensate di scattare molto. Il pianeta ringrazia, il vostro portafoglio pure. A 4 batterie di buona marca per rafficata di foto, comincia a costare. Tenete presente che io ragiono con la testa di chi scatta molto, ogni uscita sono minimo 50-100 scatti. Un set di pile, più o meno.

La Coolpix 950 offre anche il Bianco/Nero come alternativa al colore, con un’ottima qualità, più spazio sulla scheda e meno consumo di batterie. Ci sto facendo un calendario di gatti, in questa maniera, poi vi racconto il risultato.

La scheda Compact Flash è facilmente raggiungibile e protetta da un coperchio in plastica flessibile che neanche il più sbadato riuscirebbe a rompere. Bravi.
Con la macchina ne viene una in dotazione di 8 Mb. Serve a poco per uno come me.
Comprarsene subito una di 32 o 64 per chi vuole fotografare seriamente o non vuole essere sempre lì a scaricare dati nel laptop. Ci sono pure i cavi per collegamento PC o MAC, ma il collegamento seriale è troppo lento.

Il trasporto immagini è facile e veloce tramite interfaccia parallela o PCMCIA per il laptop.
In più c’è opzionale un aggiuntivo grandangolare e uno tele per chi vuole prestazioni estreme. Economici entrambi, $ 90 circa, qualità da aggiuntivi, ma tant’è.
Un piccolo neo, ma comune alle digitali purtroppo: tu scatti e la foto viene fatta dopo una frazione di secondo. Quanto basta perché il gatto volti il muso o la moglie chiuda gli occhi.
Il sistema in sé giustifica il balzo al digitale. Comincia a valerne la pena. Ma ripeto: qui non stiamo ancora parlando di un prodotto professionale.

I contro

Ergonomia su stile giapponese, innanzitutto, ma non è solo Nikon. Tutta l’industria della macchina foto ha un poco la tendenza a costruire per le manine delicate dei giapponesi, che poi quando viene in mano a noi, ci sembra strana. Ed anche a me che ho delle mani medio-piccole. Ma determinati bottoncini semi invisibili, o rotelline microscopiche, che non mi vengano a dire che sono fatte “anche” per le mani di un taglialegna del Kentucky.

I menu sono ragionevolmente criptici. La tendenza a far sì che ogni prodotto che ha una relazione con il computer sia progettato da ingegneri per ingegneri senza tener conto degli altri (il 99.9% degli acquirenti) è ben rappresentato anche nella Coolpix 950.

Citerò qui alcune funzioni abilmente nascoste nelle sottodirectory dei menu (si arriva fino al terzo livello: era il caso?), oppure degli usi poco intuitivi o improbabili dei bottoncini del flash o della messa a fuoco, un sistema di messa a fuoco manuale poco pratico, usabile solo da chi conosce con esattezza la distanza di messa a fuoco, ed ha voglia di arzigogolare con bottoncini e rotelline microscopiche. Che vada bene per la macrofotografia? Il manuale non ne parla.

Il libretto di istruzioni è vago e superficiale, e il manuale aggiunto in formato Acrobat funziona così così. Una chicca: dei 3 modi di operare della macchina (A-Rec – M-Rec – Play) non ho trovato in tutta la manualistica una definizione dei termini (Automatic Recording – Manual Recording? Sembra logico, ma…).

Il cinghietto serve per portarsi al collo la macchina, ma per far foto è di una scomodità unica, e dulcis in fundo la staffa per flash aggiuntivi deve essere stata progettata da chi non ha mai fatto una foto con il flash in vita sua. Considerate, però, che io sono molto critico, e che la mia media di foto è intorno alle 2000-5000 l’anno.

Però tutto sommato la cosa più divertente è fare foto e mandarle ad amici e parenti in attachment in tempo reale. Buon divertimento.

PS: piccolo FAQ per chi ancora non è addentro alla foto digitale.

Q: Cos’è un megapixel?
A: Un milione di pixel o punti, come preferisci chiamarli.

Q: E io cosa me ne faccio?
A: Niente, ma più pixel hai in una foto, e più informazione hai, di conseguenza la foto è più nitida.

Q: Cosa vuol dire interpolare?
A: Aggiungere dei pixel, crearli dal niente. Vuol dire che (p.es.) la tua foto può essere stata fatta su una base di 640×480 pixel e poi te la gonfiano a 1024×800 e ti dicono che quella è la risoluzione reale. O non ti dicono niente e te lo lasciano credere. Alcune case produttrici fanno così.

Q: Perché devo fare foto digitali?
A: No, non devi. In principio la qualità di una foto digitale non è ancora la stessa di una immagine tratta da un normale negativo 35 mm. Ma è molto divertente.

Q: Altre macchine buone e cattive?
A: Non so. La Kodak 290 è buona ma grossa. Ne ho provate altre di striscio e sono tutte medio-buone, ma non mi pronuncio.

Dimenticavo: chi mai volesse ricevere una foto test in attachment, è sufficiente entrare in contatto con me: [email protected]. Vi spedisco un mio autoscatto o altra immagine più interessante. Ricordatevi però che sono circa 800k. Ciao.

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