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Dvd extr@s

10 Ottobre 2002

Dvd extr@s

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Alcune riflessioni transmediali sull'integrazione/disintegrazione delle tecnologie audiovisive

“Il passaggio dei film sul supporto del DVD favorisce un’attenzione critica che fa del film stesso un oggetto d’analisi e non più solo un’occasione emozionale, favorendo una facilità d’accesso alla sua scomposizione autoptica”. (Fausto Colombo*)

Rivoluzione

Il Dvd, ormai è chiaro a tutti, non è un mero formato, ma un medium tout court. O meglio, come il computer di cui è contemporaneamente servo e padrone, è un metamedium ((r)Alan Kay). Introdotto un lustro fa, il Dvd è già pronto per il pre-pensionamento. si staglia infatti all’orizzonte il suo successore, un disco basato sulla tecnologia blue-ray. Versione due punto zero del Dvd, il blue-ray consentirà all’utente di registrare fino a 13 ore di filmati, è compatibile con lo standard HDTV (l’alta definizione) e potrà contenere fino a 27 gigabyte di informazioni conto i 4.7 del modello attuale.

Supportato dalle principali aziende del settore dell’elettronica di consumo (Hitachi, LG Electronics, Matsushita, Pioneer, Philips, Samsung, Sharp, Sony e Thomson), il nuovo standard farà il suo debutto sul mercato entro il prossimo anno. I primi modelli saranno introdotti ad un prezzo di circa 1.000 dollari, con l’obiettivo di scendere al di sotto della soglia psicologica dei 200 dollari entro cinque anni. Il grande vantaggio del blue-ray è la retro-compatibilità con il Dvd: questo significa che non sarà necessario buttare via la propria collezione su disco compatto (vedi PlayStation2 – PSOne). Ma le novità introdotte dal nuovo formato non si esauriscono qui… Grazie alla tecnologia blue-ray, gli utenti potranno registrare un film su DVD mentre ne stanno fruendo un altro. Intere serie – come quelle di Alien o di Batman – saranno disponibili su un unico disco. In futuro avremo videogiochi e film sul medesimo supporto di registrazione, per dire, La Cosa di Carpenter ed il remake digital-interattivo. Aspettiamoci, inoltre, extras sempre più debordanti ed intrusivi.

Evoluzione

L’avvento del Dvd ha radicalmente ridefinito la fruizione cinematografica, assimilandola sotto diversi aspetti a quella videoludica. Oltre all’uniformazione delle interfacce di navigazione del testo audiovisivivo, una seconda conseguenza evidente è la dilatazione dei tempi di fruizione. La visione di un film su Dvd è arricchita da una serie di paratesti tutt’altro che ridondanti che la prolungano considerevolmente. La presenza sul disco (o sui dischi) di molteplici commenti – che a loro volta suggeriscono percorsi di visione inediti che aprono la porta a tutta una serie di “decodifiche aberranti” – hanno gonfiato i tempi ed alterato i modi della fruizione.

Questa tendenza è destinata a crescere ulteriormente con l’avvento del blue-ray, specie se si tiene conto che questa tecnologia consentirà inoltre di avere, sul medesimo disco, più declinazioni dello stesso film: director’s cut, theatrical release, uncut versions e così via, a conferma che non esiste il film, bensì i film. La morte del VHS – annunciata “commercialmente” per il 2006 – contribuirà a svecchiare un medium dato per spacciato dopo l’avvento dei videogiochi. Secondo Screen Digest, la base installata di lettori Dvd in Europa salirà a 50 milioni nel 2003. Entro il 2006, il 75% delle famiglie saranno dotate di un lettore Dvd.

Questi dati appaiono ancora più eclatanti se si tiene conto che il Vhs ha impiegato quasi 20 anni per raggiungere una penetrazione di mercato paragonabile a quella del Dvd. Lo ha capito benissimo la catena di noleggio Blockbuster che nel 2001 ha focalizzato la sua strategia di mercato su Dvd e videogiochi: nonostante la perdita di 1,75 miliardi di dollari, il colosso americano ha fatto segnare nuovi record nel noleggio di games e film in formato digitale. Come i videogiochi, il Dvd ha dato luogo a fenomeni di partecipazione sorprendenti: si pensi semplicemente alla distribuzione di commenti amatoriali da parte degli utenti su internet, fruibili in formato MP3 in simultanea con il film. Parafrasando una “vecchia” barzelletta, “su internet nessuna sa che sei un cane” si potrebbe affermare: “su internet nessuna sa che sei un critico cinematografico.” cinefilia e cinofilia finalmente convergono.

Rimediazione

Come insegnano Bolter & Grusin, i media danno vita a una dialettica di rimediazione, un gioco di “immediatezza” (trasparenza) e”ipermediazione” (opacità). In altre parole, la cultura postmoderna esprime una strategia duplice e apparentemente contraddittoria: vorrebbe allo stesso tempo moltiplicare le forme mediali ed eliminare ogni traccia di mediazione. Per fare un esempio: mentre il cinema da casa emula i videogiochi, la televisione emula il Dvd: da qualche tempo, canali pay-tv come il leggendario HBO (“It’s not tv, it’s HBO”) e ShowTime hanno impreziosito/arricchito i titoli di coda dei film con commenti/interviste al regista e al cast. Un’evidente emulazione degli “extras” del Dvd.

La logica della rimediazione, sostengono i due teorici statunitensi, caratterizza non solo le tecnologie digitali contemporanee, ma anche la maggior parte delle forme espressive della cultura occidentale – dai manoscritti medioevali allo sviluppo della prospettiva, dal cinema ai parchi di divertimento della Disney. Il risultato è che i nuovi media rimodellano i vecchi e, contemporaneamente, i ‘vecchi’ media sono costretti a riproporsi in forme nuove per rispondere alla sfida e delineare il loro orizzonte futuro.

Convergenza transmediale

PlayStation2, rappresenta, se vogliamo, la sintesi perfetta del processo rivo-evo-mediativo in atto. La console Sony, che ha da poco superato i 40 milioni di pezzi venduti in tutto il mondo, è una piattaforma transmediale e sincretica, che ha assorbito in sé le potenzialità di medium differenti. Oltre ad essere in grado di leggere film in DVD e collegarsi alla rete, il 128-bit Sony sarà presto in grado di registrare contenuti televisivi in formato digitale. Il rappresentante di Sony Computer Entertainment, Kenichi Fukunaga, ha reso noto che l’azienda intende accelerare il processo di trasformazione di PlayStation2 da mera console a hub multimediale. Per mezzo di un upgrade hardware (tuner televisivo+hard disk), PS2 si trasformerà in un PVR (acronimo di Personal Video Recorder), come Tivo.

Per converso, i produttori di lettori DVD stanno trasformando i loro lettori in piattaforme sempre più interattive, capaci di leggere videogiochi oltre a film, collegarsi ad internet ed utilizzare servizi di posta elettronica. Sempre più film in DVD, inoltre, includono extras di tipo ludico, da Monsters Inc. a Tomb Raider, da Pearl Harbor a Harry Potter, senza dimenticare Lord of the Rings e Scooby Doo. Cinema e videogiochi vanno dunque verso una sempre più radicale integrazione. Per dirla con Stereo MC’s, il mantra del nuovo millennio è “get connected”.

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