Per questo crediamo che gli ebook possano giocare un ruolo importante nelle scuole, sostituendo testi cartacei normalmente destinati ad essere usati solo per pochi mesi, con un risparmio evidente in termini di carta (a colori, patinata e non), alberi abbattuti e denaro.
Del resto le nuove generazioni hanno ormai acquisito una confidenza con le tecnologie attuali tale da indurci a pensare che il formato digitale per un libro non sia per loro un problema.
A questo bisogna aggiungere che la natura stessa di alcuni testi è intrinsecamente adatta alla digitalizzazione. Pensiamo ad alcuni volumi di consultazione, dal normale dizionario o atlante, al testo di diritto o – per fare un esempio più vicino alle tradizionali tematiche di Apogeo – di informatica. Su questo tipo di contenuti, anche il più semplice reader permette di effettuare ricerche in maniera facile, funzionale e veloce.
In più agli studenti, universitari e delle scuole superiori, un testo digitale permette di copiare e incollare le citazioni direttamente nei word-processor, velocizzando così la scrittura delle loro tesine.
Non bisogna poi dimenticare gli altri vantaggi degli ebook: possono essere aggiornati tutte le volte che si desidera e distribuiti in pochi istanti; possono essere trasportati comodamente su un CD e comprendere migliaia di pagine, approfondimenti, contenuti multimediali; sono ipertestuali, indicizzabili e interattivi. Con link attivi a siti e risorse esterne, si integrano perfettamente in Internet. Insomma, per la didattica gli ebook, almeno in teoria, sono lo strumento migliore.
I nostri sforzi non si fermano però alla sola didattica. L’ebook è un formato che ancora non si è ritagliato un ambito preciso. Il dibattito e la sperimentazione sono quanto mai vivi. In questo panorama sfumato, alcune riflessioni sui rapporti tra la nostra società e gli sviluppi della tecnologia meritano, a nostro parere, uno spazio di diritto. Gli ebook della collana TiLab – Come ricorderemo la nostra vita in futuro? e Uomini e robot – sono proprio questo: pensieri, riflessioni, stimoli dal e sul nostro mondo, che nel formato digitale trovano una possibilità di espressione e di diffusione che probabilmente il tradizionale formato cartaceo non potrebbe garantire.
Ci piace a questo proposito ricordare il pensiero di Cory Doctorow che durante la scorsa edizione della Conferenza O’Reilly sulle tecnologie emergenti (O’Reilly Emerging Technologies Conference 2004), sottolineava come: “Il primo incentivo per scrivere deve essere la soddisfazione artistica e il desiderio di essere ricordato. Gli ebook ti danno questo. Gli ebook diventano parte del corpus della conoscenza umana perché sono indicizzati dai motori di ricerca e replicati centinaia, migliaia o milioni di volte”.
Una frase forte, una visione senza dubbio suggestiva che acquista maggiore valore accostata ad un’altra convinzione di Doctorow.
“A meno che non possediate l’ebook, voi non possedete il libro! Io interpreto il libro come una ‘pratica’ – una raccolta di attività sociali, economiche e artistiche – e non un ‘oggetto’. Vedere il libro come pratica e non come oggetto è un’interessante e innovativa idea e conduce alla domanda: cosa diavolo è un libro? Bella domanda. Io scrivo tutti i miei libri per mezzo di un editor di testi. Una volta scritti posso convertirli in un file PDF con una formattazione a due colonne, posso ricavarne un file HTML, oppure posso inviarli al mio editore, che può trasformali in bozze, ‘copie saggio’, pubblicarli in edizione cartonata o in edizione economica. Posso anche passarli ai miei lettori, che possono convertirli in un sorprendente assortimento di formati… Tutto questo è buffo, perché una delle ragioni più frequentemente addotte per preferire un libro su carta ad un ebook consiste nel fatto che il formato cartaceo permette una padronanza assoluta sul testo!”
In questo contesto (ancora) di frontiera, che tende a inglobare didattica e saggistica, trovano infine spazio opere intellettuali come quella di Valeriano Comincioli. Professore universitario dalla consolidata esperienza, il suo Problemi e modelli matematici nelle scienze applicate è un lavoro raffinato, che però fatica a inserirsi nelle meccaniche, a volte apparentemente crudeli, che regolano la pubblicazione di un testo (universitario e non). Già edito in forma cartacea ma attualmente fuori catalogo, questo libro (ri)nasce in formato digitale: un manuale universitario di 500 pagine, disponibile al costo di soli 8 euro, per studenti delle facoltà scientifiche o per gli addetti ai lavori.
Gli ebook possono quindi essere anche questo: una possibilità reale per libri che rischiano di essere dimenticati o per quelli che le leggi di mercato tendono a relegare nello stato perenne di proposte editoriali. La storia ci insegna che mentre tecnologie e formati si susseguono, il corpus dello scibile umano (almeno in teoria) tende a conservarsi, arricchendosi di giorno in giorno. Quando qualcosa si perde la colpa è dell’uomo. Uno dei nostri impegni per il 2005 sarà proprio quello di capire quanto spazio gli ebook possono trovare in questo processo di conservazione e diffusione della conoscenza.
Siamo consapevoli che uno dei maggiori limiti alla proliferazione dei libri elettronici consiste nella mancanza di reader, di dispositivi fisici di lettura, agili e a buon mercato. Non esiste infatti un ebook reader specifico e questo ruolo è normalmente svolto dal tradizionale PC. I notebook sono un po’ più comodi, ma ancora troppo delicati e non sempre alla portata delle tasche di tutti. Quello che manca è un Tablet PC leggero, robusto ed economico. Tuttavia la tecnologia si sviluppa velocemente e le prospettive per il futuro sembrano essere incoraggianti.
Sospendiamo, per ora, questo excursus sullo stato degli ebook con un’ultima suggestione di Doctorow: “Gli ebook integrano i libri su carta. Avere un ebook è una buona cosa. Avere un libro su carta pure. Averli insieme è meglio”.
Chissà, forse il futuro gli darà ragione…