L’Istituto per le applicazioni telematiche del CNR (Iat), organismo responsabile dell’assegnazione dei nomi a dominio italiani, e Infocamere – la società consortile per i servizi informatici del sistema camerale – hanno sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo d’intesa, con l’obiettivo di realizzare forme di collaborazione e di reciproco scambio di dati.
In particolare, il protocollo prevede che l’assegnazione di un dominio aziendale, con suffisso.it, alle imprese che ne facciano richiesta, sia subordinata alla verifica dei dati contenuti nel Registro delle imprese.
Infocamere metterà a disposizione dello Iat, “l’accesso ai propri sistemi informativi per la determinazione della priorità sull’uso dei nomi (ragioni sociali d’imprese, marchi o brevetti) e per la sicura identificazione delle imprese che intendono registrare i nomi a dominio”.
Questo consentirà all’Istituto di identificare con certezza le imprese che chiederanno la registrazione di un dominio, con l’obiettivo di evitare fenomeni di accaparramento dei nomi e di ridurre il contenzioso sugli stessi.
Molte delle 675 registrazioni effettuate quotidianamente dallo Iat, infatti, diventano oggetto di contenziosi giudiziari tra quanti si dichiarano legittimi titolari del nome e coloro che ne hanno ottenuto la registrazione.
Infocamere, inoltre, annoterà nel Repertorio economico e amministrativo collegato al Registro delle imprese (REA), i nomi a dominio registrati.
L’accordo è stato siglato all’indomani dell’interruzione, a causa della fine della legislatura, dell’iter che avrebbe dovuto condurre all’approvazione definitiva del discusso disegno di legge Passigli, finalizzato – almeno nelle intenzioni – a regolamentare il sistema di assegnazione e registrazione dei nomi di dominio e a evitare il ripetersi di fenomeni di accaparramento (domain name grabbing), da parte di coloro che registrano domini esclusivamente per rivenderli alla persona o all’azienda che ne è titolare.
Il Governo sta valutando l’opportunità di intervenire, comunque, in materia, ricorrendo all’emanazione di un decreto legge che riproponga in parte i contenuti del ddl Passigli.