Diventa sempre più profondo il divorzio tra industria musicale e consumatori. Soprattutto nei comportamenti e su un punto: la protezione dei cd musicali.
I discografici hanno intrapreso la strada dell’integrazione di misure di prevenzione che impediscono la copia, urtando così con i giudizi dei consumatori che valutano questa pratica inaccettabile.
Un divorzio, come dicevamo, sancito dall’ultima ricerca del centro studi Jupiter Research che spiega come, nel corso di questi ultimi due anni, la percentuale di cd copiati sia raddoppiata e che un quarto dei consumatori di musica online ha ammesso di aver duplicato un cd musicale.
Di fronte a questo fenomeno, la risposta dell’industria del disco è stata di irrigidimento.
Così, sono state messe in campo misure di protezione integrate all’interno dei cd musicali, provocando la reazione stizzita di molti consumatori.
Il risultato è stato, come spiega lo studio di Jupiter Research, la diminuzione della domanda che potrà arrivare fino al 76 %, a seconda del prezzo del disco.
I ricercatori di Jupiter, però, danno anche una soluzione al problema per cercare di riavvicinare industria e consumatori di musica. Secondo loro, le major dovrebbero mantenere inalterati i cd così come sono e, piuttosto, unire gli sforzi per innovare e portare i consumatori a migrare verso altri formati, come il DVD e i formati digitali da scaricare dalla rete.