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Diventare ricchi con programmi poveri

08 Maggio 2012

Diventare ricchi con programmi poveri

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Sapere usare un computer non è più un segno distintivo. Saperlo usare meglio della maggioranza è invece un grande vantaggio.

Ho sempre incoraggiato le persone in cerca di lavoro o di ricollocazione a occuparsi di scripting, l’arte di impartire al computer comandi strutturati che non sono ancora programmazione e vanno oltre l’uso comune delle applicazioni.

Non serve a nulla “imparare” l’uso base di Office o di Autocad, per fare due esempi eclatanti. Meglio: serve, al più, al portarsi a pari di un esercito immenso di utilizzatori comuni di Office e di Autocad, privi di qualsiasi vantaggio competitivo nella battaglia dei curriculum. Di persone capaci di usare lo scripting di Office (si fa anche con LibreOffice), o AutoLISP, invece, ce ne sono poche.

E qualunque ambiente di elaborazione viene sfruttato al meglio quando l’umano viene liberato dai compiti ripetitivi, oppure aiutato da cose che un piccolo programma può fare e il tempo manuale a disposizione non consente.

Di soluzioni aperte e universali per fare scripting a tutti i livelli ne esistono da tempo a profusione, come Python, Perl, Ruby, Lua. Mi hanno colpito però due notizie: l’impegno rinnovato di Google verso Apps Script, la piattaforma di scripting per Google Documenti, e Codea, il primo modo per creare app e simulazioni per iPad… su iPad.

Non ci si improvvisa programmatori professionali. Lo scripting invece è approcciabile a qualsiasi livello e anche se privi di una istruzione specifica. Tanto che esce dall’ambito tradizionale e va online come su Google Documenti, o sulle tavolette come iPad, che oramai solo persone fuori sintonia con il mondo riescono ancora a ritenere adatte al solo consumo dell’informazione.

E se qualcuno ritiene che dedicarsi allo scripting sia una diminutio rispetto al lavoro dei programmatori veri, lo si ignori: Codea… è scritto in Lua e i suoi autori incassano oltre cinque euro per copia venduta.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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