Ho sempre incoraggiato le persone in cerca di lavoro o di ricollocazione a occuparsi di scripting, l’arte di impartire al computer comandi strutturati che non sono ancora programmazione e vanno oltre l’uso comune delle applicazioni.
Non serve a nulla “imparare” l’uso base di Office o di Autocad, per fare due esempi eclatanti. Meglio: serve, al più, al portarsi a pari di un esercito immenso di utilizzatori comuni di Office e di Autocad, privi di qualsiasi vantaggio competitivo nella battaglia dei curriculum. Di persone capaci di usare lo scripting di Office (si fa anche con LibreOffice), o AutoLISP, invece, ce ne sono poche.
E qualunque ambiente di elaborazione viene sfruttato al meglio quando l’umano viene liberato dai compiti ripetitivi, oppure aiutato da cose che un piccolo programma può fare e il tempo manuale a disposizione non consente.
Di soluzioni aperte e universali per fare scripting a tutti i livelli ne esistono da tempo a profusione, come Python, Perl, Ruby, Lua. Mi hanno colpito però due notizie: l’impegno rinnovato di Google verso Apps Script, la piattaforma di scripting per Google Documenti, e Codea, il primo modo per creare app e simulazioni per iPad… su iPad.
Non ci si improvvisa programmatori professionali. Lo scripting invece è approcciabile a qualsiasi livello e anche se privi di una istruzione specifica. Tanto che esce dall’ambito tradizionale e va online come su Google Documenti, o sulle tavolette come iPad, che oramai solo persone fuori sintonia con il mondo riescono ancora a ritenere adatte al solo consumo dell’informazione.
E se qualcuno ritiene che dedicarsi allo scripting sia una diminutio rispetto al lavoro dei programmatori veri, lo si ignori: Codea… è scritto in Lua e i suoi autori incassano oltre cinque euro per copia venduta.