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Discografici contro le musichette dei telefonini

07 Dicembre 2001

Discografici contro le musichette dei telefonini

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In queste settimane si riapre la bagarre tra industria discografica e telefonica in merito ai diritti delle suonerie e delle musichette per cellulari e palmari. Intanto Sun estende il peer to peer al wireless

Dietro le suonerie dei cellulari esiste un mercato mondiale enorme alimentato da un giro di affari di diversi miliardi di dollari. Le ultime hits come quelle più classiche sono infatti distribuite dai provider telefonici e da siti specializzati nella personalizzazione audio dei dispositivi portatili.

Secondo Envisional, società inglese specializzata nella gestione dei contenuti, l’industria discografica lascerebbe passare in questo campo oltre due miliardi di lire al giorno sul mercato mondiale.

Già l’anno scorso la EMI aveva denunciato il sito americano YourMobile.com per recuperare diverse decine di miliardi di Lire di danni e di interessi in seguito a questo utilizzo di parti di brani musicali. Il sito incriminato aveva scelto di ritirare tutti pezzi in oggetto e cominciare a siglare accordi con le varie etichette per continuare la propria attività.

Altri pezzi sono stati messi al bando in queste settimane. La EMI ha chiesto alle società ed ai provider che mettono a disposizione dei loro clienti nuovi motivi di interrompere la distribuzione di quelli basati su canzoni del suo catalogo.

Secondo quanto ha affermato la stessa compagnia di dischi, l’iniziativa è finalizzata a difendere i diritti d’autore di coloro che non vogliono “trasformare le loro opere in motivetti”. Secondo il Times la lista nera comprenderebbe quasi 300 canzoni, perlopiù sigle di film e trasmissioni TV famose, tra cui il Titanic, X-Files o Buffy The Vampire Slayer.

La richiesta ha già avuto un riscontro dagli inglesi Ringtones e Phat Tonez, siti visitatissimi, che stanno anche loro provvedendo a rimuovere i brani dal catalogo.

Anche l’agenzia americana Harry Fox, membro della a NMPA (National Music Publishers Association) è ritornata sul problema. La Harry Fox, che rappresenta oltre 160mila autori e compositori, è intervenuta cercando di negoziare con la RIAA (Recording Industry Association of America) soluzioni più soddisfacenti per gli autori e i compositori che vorrebbero vedere meglio corrisposta una parte di introiti da questo nuovo canale distributivo.

La Harry Fox avrebbe proposto un sistema automatico di pagamento che entra in azione ogni qualvolta venga effettuato un download di “musichetta”.

Sul fronte musica per i dispositivi portatili anche tecnicamente si registrano passi avanti potenzialmente preoccupanti per le case discografiche, sempre in allerta e sulla difensiva in materia di new media.

Il protocollo Jxta di Sun infatti consentirà lo scambio e la distribuzione di dati anche tra utenti muniti di PDA e telefonino. Sun Microsystems ha annunciato l’estensione del protocollo Jxta peer-to-peer (P-2-P) per renderlo compatibile anche con i computer palmari e PDA nonché con i terminali mobili.

L’aggiornamento includerà il supporto per il Java 2 Micro Edition (J2ME), e consentirà agli utenti di dispositivi palmari di accedere a file e dati o applicazioni nonché di condividerli con altri utenti su reti Jxta.

Questa nuova soluzione è finalizzata alla più facile gestione di risorse per gli utenti muniti di PDA, che però potranno anche condividere i dati con altri. Il concetto base è analogo a quello che sta dietro il sistema Napster per lo scambio di file tra computer connessi in Internet. Il Jxta supporta le versioni Java 2 Enterprise Edition (J2EE) e Standard Edition (J2SE) per server e PC.

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