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Di GNOME e di fatti

17 Settembre 2012

Di GNOME e di fatti

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Chi ha scritto la storia dell'interfaccia grafica libera oggi si occupa di altro. Se il software libero cambia obiettivi e interessi.

L’esistenza della rete è condizione necessaria perché lo sviluppo del software open source sia prospero. Senza Internet, Linus Torvalds non avrebbe mai chiesto collaborazione al mondo in quella mattina di luglio di ventuno anni fa e Linux non sarebbe mai diventato un progetto collettivo.

Oggi però Linux, da bandiera del software libero, è diventato campo di confronto senza una vera sicurezza che questo giovi alla piattaforma. Un termometro: l’interfaccia grafica GNOME.

Lo stesso Torvalds ha avuto parole poco gentili per GNOME e ha provato a passare a Xfce, per poi tornare indietro per quanto insoddisfatto:

Di solito mi arrabbiavo quando gli sviluppatori di gnome decidevano che per l’utente era “troppo complicato” rimappare qualche pulsante del mouse. In gnome3, gli sviluppatori sembra abbiano deciso che “troppo complicato” sia in realtà svolgere con profitto qualunque tipo di lavoro sul desktop, per cui hanno deciso di rendere il tentativo veramente irritante.

Secondo Miguel de Icaza, uno dei creatori di GNOME, oggi impegnato sul progetto Mono, lo spostamento in atto è ancora più radicale. Gli sviluppatori che avrebbero potuto fare decollare Linux, sostiene, ora fanno sviluppo web e dalle pagine di Wired afferma perentorio:

Molti di quelli che parlavano di software libero sono quanti oggi parlando di open web.

Uno di questi people è Stormy Peters, già direttore esecutivo di GNOME e attualmente director of websites and developer engagement presso Mozilla Foundation. Racconta nello stesso articolo su Wired che la ragione per cui è entrato in Mozilla è stata il vedere così tanti siti progettati secondo principi che non erano quelli del software libero; e sottolinea come una ingente porzione del mondo oggi sperimenti per la prima volta il web tramite apparecchi mobile, ambiente dove in attesa di Boot 2 Gecko dominano hardware, software e piattaforme proprietarie.

Provocazione: se Linux fosse stato l’elemento di innovazione che il software libero poteva portare negli anni novanta e avesse terminato la propria funzione? Se il futuro del free software passasse attraverso HTML5 e gli standard del web più che tramite i desktop? Linux è destinato a un luminoso futuro in campo server e all’irrilevanza sulle scrivanie e nelle tasche?

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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