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Denuncia per MP3.com e Time Warner ingloba EMI

26 Gennaio 2000

Denuncia per MP3.com e Time Warner ingloba EMI

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Tempi sempre più duri per la libera circolazione della musica via Internet. Innanzitutto, si è appena infranta la breve tregua tra il maggiore distributore online, MP3.com e l’industria discografica. Le …

Tempi sempre più duri per la libera circolazione della musica via Internet. Innanzitutto, si è appena infranta la breve tregua tra il maggiore distributore online, MP3.com e l’industria discografica. Le due parti stavano discutendo possibili soluzioni sulla non semplice questione del copyright per i materiali digitali, quando le nuove iniziative di MP3.com hanno fatto scattare l’ennesima denuncia. Grazie alle due nuove opzioni presenti nel sito, chiamate Instant Listening e Beam-It, gli utenti possono prenotare, archiviare e ascoltare la propria raccolta personalizzata di pezzi musicali tramite un apposito acconto online. Secondo la Recording Industry Association of America ciò viola apertamente le norme sul copyright, mentre alcuni esperti lo ritengono qualcosa di simile alle raccolte di registrazioni per uso personale. Fatto sta che toccherà decidere alle aule di giustizia. Alcune fonti prevedono che stavolta Michael Robertson, CEO di MP3.com, rischi davvero grosso. Si parla addirittura di possibili multe per violazione del copyright da un minimo di 330 milioni a un massimo di 67 miliardi dollari.

Nel frattempo giunge la notizia di una nuova acquisizione poderosa: Time Warner si appresta a sborsare un miliardo di dollari per inglobare il diretto rivale EMI. A dimostrazione del fatto che oggi la musica sia il settore dotato di maggior valore commerciale nell’ambito dell’intrattenimento, grazie soprattutto a Internet. Tra l’altro, finora la EMI è stata la società che online si è mossa con maggior energia nel tentativo di risolvere i problemi della distribuzioni tramite Web. E ovviamente a pochi giorni dalla megafusione AOL Time Warner, la nuova operazione “potrebbe consentire a AOL di determinare il futuro della circolazione della musica in Internet,” come ha spiegato un esperto di IDC. Tuttavia da Londra, base della EMI, ci si dimostra scettici sulla effettiva conclusione dell’acquisizione. In particolare il londinese Times scrive che “l’operazione incontrerà la feroce opposizione della città… e potrebbe comportare la perdita di migliaia di posti di lavoro.” Qualcuno prevede anche possibili contromosse di ampia portata in preparazione da parte di multinazionali quali Bertelsmann, Sony Music, News Corp.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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