Secondo uno studio realizzato dell’Association of Certified Fraud Examiner, si prevede che quest’anno frodi e illeciti commerciali costeranno alle aziende americane più di 600 miliardi di dollari, circa il 6% del fatturato previsto per il 2002. Un recente studio di KPMG attesta che il fenomeno sta crescendo anche in Europa, dove nel 2001 il 42,5 % delle aziende è stato vittima di frodi commerciali, con una perdita pari a circa 3,6 miliardi di euro.
In Italia circolano più di 14 milioni di carte di credito, con le quali nel 2000 sono stati fatti oltre 42 mila acquisti online non riconosciuti, con un’entità media della spesa fraudolenta che è ammontata all’equivalente di 50 euro. Sempre nello stesso anno il fenomeno delle frodi in Italia è cresciuto del 40% e si teme che tale tasso di lievitazione aumenti ulteriormente in futuro. In Europa, infatti, le cose vanno addirittura peggio con una crescita che ha superato il 55% e una perdita totale annuale che ha varcato la soglia dei 350 milioni di euro.
“Le diverse modalità con le quali vengono perpetrate le frodi online – ha spiegato Giuseppe Corasaniti al convegno Teradata – preoccupano i consumatori di tutto il mondo e possono scoraggiare il commercio elettronico. Ma se si considerano i dati americani il fenomeno si concentra principalmente nel recapito a domicilio di beni acquistati mediante carte di credito clonate o virtuali cioè inesistenti, molto spesso si passa da acquisti in negozi compiacenti e si sfrutta il fatto che il titolare della carta non controlla gli estratti e non denuncia, o quando lo fa è ormai troppo tardi”.
L’azione di monitoraggio è fondamentale per la prevenzione e l’accertamento delle frodi e Teradata propone soluzioni basate su tecnologie che oggi le aziende usano più per la gestione globale, dalla supply chain alla gestione clienti.