Relatore al convegno La scuola nell’era digitale di Erickson Edizioni, ho sostenuto la necessità per la scuola di possedere una solida conoscenza delle tecnologie di base e demandare l’infrastruttura, costosa e problematica, ai sistemi cloud.
Sono entrambi punti di vista discutibili – meritevoli di discussione – e molto sfaccettati, che non si possono chiudere certo in un paragrafo. Rispetto alle tecnologie di base (no a Office, sì a HTML5) ho trovato naturale citare Fabio Brivio:
Sempre più convinto: se vuoi lavorare nell'editoria, studia HTML5.
— Fabio Brivio (@f4b10b) February 28, 2013
Durante la sessione di domande e risposte è stato chiesto come vedessi l’evoluzione dei libri di testo per la scuola alla luce del tema. Parlavo d’altro, non ci avevo riflettuto. Ho risposto:
Se il libro di testo diventa elettronico, ha senso solo quando sia possibile arricchirlo da parte dello studente e condividerlo con il resto della classe, e oltre.
Opinione terra-terra che però sono disposto a ribadire ovunque, anche dopo averci riflettuto.
Riempie il cuore di ottimismo vedere quanta attenzione e apertura riservino gli insegnanti, se esortati a considerare HTML5. Fa specie come stamattina si saranno troppo spesso ritrovati in istituti dove, se lo riferiscono, li guardano come appena tornati dalla Luna.